The Sleeping Cell The Sleeping Cell
2011 - Suoni liberi/Edizioni Cantastorie/Self
#The Sleeping Cell#Emergenti#Alternative #Trip-hop #Elettronica
Arriva The Sleeping Cell, album di debutto dell’omonimo trio napoletano The Sleeping Cell (Zaionair, Dj Iguana, Mario Grimaldi), prodotto ad aprile dall’etichetta discografica Suoni Liberi/Self.
Calore mediterraneo, lingua inglese e voce intensa fanno di The Sleeping Cell un album elettro-pop di impronta prettamente europea dal sound forte e deciso. Long Life per cominciare: un augurio tutto dance ed energia da vendere. Più elettronica è invece la title track, The Sleeping Cell, che forse rappresenta la vera anima del trio.
Suoni molteplici ed estivi descrivono l’album, che si lascia tranquillamente ascoltare nonostante l’elemento elettronico sia alquanto accentuato. Il merito della band sta proprio nel fatto di aver creato un lavoro da dance-hall che contemporaneamente si può ascoltare anche in macchina (o quasi). Machines’s Revolution è uno dei pezzi più interessanti dell’album che racchiude dentro suoni dance misti a suoni robotici remixati, frenetica come l’estate e forte come un mixer regolato al massimo.
Così The Sleeping Cell continua a tenere i volumi alti, anzi altissimi, fino al penultimo pezzo. Where is the place, che è la track di chiusura, inizia come un accenno timido a suon di piano: ad esso si aggiungono elementi elettronici ed elettrificati, che trasformano la canzone in un pezzo dance, che, in modo naturale, si ricongiunge alla prima traccia come se fosse un anello sonoro.
Un lavoro tutto d’un pezzo in cui non c’è spazio per il dubbio. Tanta energia e soprattutto un gran bel inizio con un album, nonostante le sonorità siano complesse. Non resta che trovare un loro live.
Calore mediterraneo, lingua inglese e voce intensa fanno di The Sleeping Cell un album elettro-pop di impronta prettamente europea dal sound forte e deciso. Long Life per cominciare: un augurio tutto dance ed energia da vendere. Più elettronica è invece la title track, The Sleeping Cell, che forse rappresenta la vera anima del trio.
Suoni molteplici ed estivi descrivono l’album, che si lascia tranquillamente ascoltare nonostante l’elemento elettronico sia alquanto accentuato. Il merito della band sta proprio nel fatto di aver creato un lavoro da dance-hall che contemporaneamente si può ascoltare anche in macchina (o quasi). Machines’s Revolution è uno dei pezzi più interessanti dell’album che racchiude dentro suoni dance misti a suoni robotici remixati, frenetica come l’estate e forte come un mixer regolato al massimo.
Così The Sleeping Cell continua a tenere i volumi alti, anzi altissimi, fino al penultimo pezzo. Where is the place, che è la track di chiusura, inizia come un accenno timido a suon di piano: ad esso si aggiungono elementi elettronici ed elettrificati, che trasformano la canzone in un pezzo dance, che, in modo naturale, si ricongiunge alla prima traccia come se fosse un anello sonoro.
Un lavoro tutto d’un pezzo in cui non c’è spazio per il dubbio. Tanta energia e soprattutto un gran bel inizio con un album, nonostante le sonorità siano complesse. Non resta che trovare un loro live.
