The Shakin Apes Animal Farm
2024 - Salvatore Luzzu
Gli Shakin’ Apes nascono nel 2018. Sono un quartetto sardo, formato da cultori e appassionati di rock and roll, rockabilly, country, surf e garage, ovvero tutte le atmosfere americane degli anni, ’40, 50 e ’60 roots music tout court. Nel 2019 danno vita al loro primo E.P omonimo, un concept album con 6 brani che descrive le avventure di Marty, la loro mascotte. Il loro lungo viaggio durato 5 anni li conduce nel 2024 al nuovo lavoro Animal Farm.
La band é formata da: Pierpaolo Sanna (voce solista, cori), Gavino Corrias (basso, contrabbasso, cori), Salvatore Luzzu (chitarre, cori), Antonio Cocco (batteria, cori). Peculiarità del quartetto è la loro potenza quasi primitiva e energie potenti, veloci e travolgenti.
A distanza di 5 anni esce quindi il nuovo lavoro della band, dal titolo Animal Farm, ennesimo concept album di 6 pezzi ambientato in un saloon/fattoria e dove gli Shakin’ Apes esplorano e contaminano ulteriormente le sonorità dei loro generi di riferimento, iniziate già con il lavoro precedente.
Gli Shakin’ Apes hanno visioni e immaginazioni western caserecce, da saloon in una fattoria e i protagonisti (come si può ben dedure anche dalla copertina) sono tutti compagni di scorribande di Marty (la mascotte). Animali con caratteristiche umane dal lupo allupato e ossessionato dalla gatta, al cavallo pazzo, oppure dal gallo ubriacone sciupa-galline, il vile coniglio e la gatta ammiccante dalla camminata provocante. Uno spaccato di un qualunque locale o saloon, una vera e propria Fattoria degli Animali (Animal Farm) in cui Marty si immerge perfettamente. I testi hanno quindi queste tematiche e sono cantati in inglese.
S’incomincia con The Wolf e l’atmosfera è quella giusta, rockabilly in piena regola.
Easy To Tell è un surf-rock selvaggio, Drunk Rooster dalle tinte country. Così come a seguire troviamo nuovi brani come Never Looking Back e Run Jack, Run (il titolo ricorda Run Chicken Run di Link Wray) dalle sonorità pseudo psichedeliche e rockabilly. In chiusura The Way You Move dal tocco swing. Tutti i brani sono scritti, arrangiati e prodotti dalla formazione stessa. La chitarra Gretch scorre veloce come la luce, il contrabbasso è in evidenza (tipo slappin’ bass) e la sezione ritmica sempre assai aggressiva e coinvolgente. Sonorità decisamente anni ’50 e primi ’60.
Disponibile in formato fisico e nelle principali piattaforme di streaming.
La band é formata da: Pierpaolo Sanna (voce solista, cori), Gavino Corrias (basso, contrabbasso, cori), Salvatore Luzzu (chitarre, cori), Antonio Cocco (batteria, cori). Peculiarità del quartetto è la loro potenza quasi primitiva e energie potenti, veloci e travolgenti.
A distanza di 5 anni esce quindi il nuovo lavoro della band, dal titolo Animal Farm, ennesimo concept album di 6 pezzi ambientato in un saloon/fattoria e dove gli Shakin’ Apes esplorano e contaminano ulteriormente le sonorità dei loro generi di riferimento, iniziate già con il lavoro precedente.
Gli Shakin’ Apes hanno visioni e immaginazioni western caserecce, da saloon in una fattoria e i protagonisti (come si può ben dedure anche dalla copertina) sono tutti compagni di scorribande di Marty (la mascotte). Animali con caratteristiche umane dal lupo allupato e ossessionato dalla gatta, al cavallo pazzo, oppure dal gallo ubriacone sciupa-galline, il vile coniglio e la gatta ammiccante dalla camminata provocante. Uno spaccato di un qualunque locale o saloon, una vera e propria Fattoria degli Animali (Animal Farm) in cui Marty si immerge perfettamente. I testi hanno quindi queste tematiche e sono cantati in inglese.
S’incomincia con The Wolf e l’atmosfera è quella giusta, rockabilly in piena regola.
Easy To Tell è un surf-rock selvaggio, Drunk Rooster dalle tinte country. Così come a seguire troviamo nuovi brani come Never Looking Back e Run Jack, Run (il titolo ricorda Run Chicken Run di Link Wray) dalle sonorità pseudo psichedeliche e rockabilly. In chiusura The Way You Move dal tocco swing. Tutti i brani sono scritti, arrangiati e prodotti dalla formazione stessa. La chitarra Gretch scorre veloce come la luce, il contrabbasso è in evidenza (tipo slappin’ bass) e la sezione ritmica sempre assai aggressiva e coinvolgente. Sonorità decisamente anni ’50 e primi ’60.
Disponibile in formato fisico e nelle principali piattaforme di streaming.
