The Niro Featuring Gary Lucas The complete Jeff Buckley & Gary Lucas songbook
2019 - Esordisco - Audioglobe
#The Niro Featuring Gary Lucas#Rock Internazionale#Alternative
Poi sono intervenuti due fattori a scombinare le carte in tavola. Proprio mentre mi accostavo al disco ho comprato e iniziato a leggere Touched by Grace di Gary Lucas, in cui il chitarrista racconta i momenti migliori della sua collaborazione con Buckley e gli eventi che ne provocarono la fine, almeno a suo parere. Certo, non si ha modo di sentire la controparte, e il libro a tratti è autocelebrativo, ma la passione per quanto composto assieme e l’affetto per Jeff, nonostante i momenti difficili, arrivano intatti e potenti al lettore, permettendo anche di cogliere con ancora maggior goduria determinati passaggi chitarristici.
Poi ho sentito il brano iniziale, ossia No One Must Find You Here, riguardo al quale Gary scrisse: “è un lamento eroico, elegiaco, la rinuncia a tutto ciò in cui il cantante/protagonista ha sempre creduto, il sacrificio dell’opera di una vita intera […] Pensando alla tragedia di Memphis, cinque anni dopo, molti di questi versi hanno un’eco davvero tragica. Ogni volta che ascolto questo pezzo mi viene da piangere”. La voce chiara e cristallina di The Niro, al secolo Davide Combusti, è arrivata come una sassata sul cuore, miracolosamente senza uscire con le ossa rotte dall’inevitabile raffronto con Jeff. E questo non perché cerchi di imitarlo sfacciatamente, anzi. Il cantautore romano ha tirato fuori una potenza vocale che dovevo aver sottovalutato in precedenti ascolti, mettendo completamente la propria anima e la propria originalità a servizio del progetto. La chitarra di Lucas riesce magistralmente a mantenere nelle registrazioni l’energia dei live. Pezzi come Bluebird blues rischiano seriamente di farvi saltare dalla sedia e librarvi felici e dinoccolati, con quel refrain “I have an angel/With eyes like the ocean blue/I have an angel/With eyes like the ocean blue” accompagnato da battimani. La soddisfazione del compositore di Syracuse emerge chiaramente dalle affermazioni rilasciate sui compagni di viaggio: “Riuscire a registrare in studio, dopo venticinque anni, le nuove versioni di Buckley-Lucas songbook è per me un sogno che si avvera, specialmente con un cantante così sensibile e talentuoso come Davide Combusti e un produttore lungimirante come Francesco Arpino. È stata una gioia lavorare insieme, e mi hanno costantemente sorpreso con la loro fresca interpretazione di queste canzoni”.
Non può che essere grande l’attesa per Mojo Pin e Grace. La prima ha un andamento da carillon malinconico, più sommessa rispetto all’originale almeno fino all’essenziale crescendo chitarra e voce del finale, riarrangiato senza alcun orpello. Grace, non può che chiudere il disco. The Niro si muove come un funambolo tra gli arpeggi e il pianoforte (strumento decisamente più presente di quanto lo fosse nel disco di Jeff), andando a smuovere le corde dell’emotività più nascoste proprie e di chi lo ascolta.
Quindi che dirvi, ascoltate The complete Jeff Buckley & Gary Lucas songbook se Jeff vi manca e avete voglia di sentire un omaggio sincero ad un angelo di desolazione volato via troppo presto, ma ascoltatelo anche se non lo conosceste affatto, non rimarrete delusi.