The Ministro Tempi Moderni
2011 - Enzone Records
La carica ironica che il gruppo mette nelle composizione è evidente ed efficace, complice una base musicale ben suonata ed ispirata a categorie di facile presa come, nella fattispecie, la musica leggera e folk. Vengono in mente Celentano, Stefano Rosso, Elio e le Storie Tese reinterpretati con freschezza e scioltezza, anche se qualche volta in modo didascalico.
Le composizioni sono articolate in un concept che mette a fattor comune dei vari brani la satira dei nostri tempi; sono numerosi i momenti di frizzante ironia, dal retorico spoken di Intro alla title track che non rinuncia a richiamare l’inno nazionale, dal beat di Elezioni a little garden al cenno charleston di Comizio all’italiana, dal valzerino di Tutti al ministro al leggero tango di La cospirazione, dal reggae di Ponte sì ponte boh al rock’n’roll da molleggiato di Da domani smetto. La varietà degli spunti musicali rende il disco assai piacevole, i testi sviluppano temi dal facile consenso anche se talvolta un po’ troppo vicini a luoghi comuni, la qualità delle esecuzioni è certamente inappuntabile.
A nostro avviso un buon lavoro; magari non brilla per originalità ma non ci sentiamo di mettere in dubbio la spontaneità e la sincerità del gruppo, al quale tra l’altro ci sentiamo parecchio vicino nella lettura dei nostri tristi giorni. Non sempre è necessario inventare per convincere.