Primo dei due album usciti nel 2020 per gli
Heliocentrics, “l’orchestra” inglese capitanata dal batterista
Malcom Catto, che dimostra di come spesso il cambio di etichetta porti a rinnovare ispirazione e creatività. Questo
Infinity Of Now è nero, scuro, visionario, ispirato e ha al suo interno tanti richiami importanti: Trip Hop, Jazz, Psichedelia, Cinema, Africa e Medio Oriente. Manca forse solo quel pizzico di cattiveria in più che renda il tutto ancora più scuro e visionario ma in tutto il disco non ci sono mai cedimenti di alcun tipo (men che meno di tensione). Forse solo la voce di
Barbora Patkova, in alcuni momenti, tende a essere troppo presente ma probabilmente è solo una questione di gusto personale. Il pregio di questo lavoro sono le caratteristiche stesse del suono Heliocentrics cioè la loro capacità di frullare culture ed ispirazioni (non solo musicali) in superfice come in profondità unitamente alla capacità di rendere “leggero” un lavoro che, ascoltando bene, così leggero non è (vedi le ritmiche “zoppicanti” e le aperture free di
Elephant Walk; l’incubo di
Nonsense Part 1; la straordinaria chiusura psichedelica di
People Wake Up!.
Bel disco veramente.
Ps: Se volete la pura verità “il danno” probabilmente lo fanno loro quando aggrediscono in maniera straordinaria le prime sedici battute di
99% Revolution, il brano di apertura dell’album. Quell’intensità così “oversize/overdrive”, ripresa anche nei break strumentali del brano, sbilancia l’orecchio e non c’è modo di colmarne l’assenza pur suonando con grande intensità in tutto il disco.