Jubilee dive<small></small>
• Rock

The Drams Jubilee dive

2006 - New West

02/11/2006 di Christian Verzeletti

#The Drams#Rock

La notizia dello scioglimento degli Slobberbone ci aveva lasciato increduli, incapaci di trovare un motivo alla fine di una band che aveva appena confermato dal vivo di essere una delle più vitali del recente panorama americano.
Forti di un’ultima prova in studio carica di rock’n’roll, Brent Best e compagni avevano dato l’illusione di poter occupare quel posto in bilico tra roots e mainstream lasciato vacante da troppe band.
Ora ci riprovano con una formazione che riparte da dove gli Slobberbone si erano fermati: a Brent Best (voce, chitarra), Tony Harper (batteria) e Jess Barr (chitarra) si sono infatti aggiunti Keith Killoren (basso, voce) e Chad Stockslager (voce, tastiere), provenienti dai Budapest One, misconosciuta band di Dallas.
Le coordinate rimangono all’incirca le stesse, lo si capisce subito da “The truth lies low” con le chitarre subito a suonare un collar-rock ben caricato e armonizzato, ma l’ingresso dei due nuovi membri amplia leggermente lo spettro delle sfumature grazie ad un maggior lavoro sulle voci e agli innesti di piano ed organo.
Non tutto è a fuoco, si sente che la band ha dovuto ripartire e la scelta poi di fare un disco lungo non giova a compattare l’insieme: alcuni pezzi per quanto vivaci potevano essere evitati, ma il risultato è comunque più che soddisfacente.
I Drams forse riusciranno addirittura a godere di qualche riscontro in più rispetto ai loro predecessori, avendo dalla loro una propensione maggiore ad un rock da FM: dove gli Slobberbone, soprattutto nei primi due dischi, suonavano più radicali, loro non si vergognano di prendere airplay e di tirare dritti senza chinare troppo il capo di fronte al roots.
Canzoni come “Unhinged”, semplice e diretta quanto basta da far abbassare il finestrino, oppure “Shortsighted”, tanto orecchiabile quanto tirata, farebbero la loro figura nelle playlist di molte college radio, ma ancora più interessanti risultano quei pezzi in cui i Drams osano mettere alla prova le proprie capacità: “Holy Moses” è un gran ballata che cresce autorevolmente oltre i sei minuti, mentre “You won’t forget” si sviluppa in una seconda parte imprevista con tanto di fiati.
Quasi a confermare di aver bisogno solo di un maggior rodaggio, Best e soci concludono il disco in crescendo con tre pezzi che lasciano il segno: “Make a book” si sbatte l’alt-country a colpi di chitarre, “Des Moines” sublima la disperazione provinciale in modo drammatico, mentre “Wonderous life” gestisce i titoli di coda con una personalità inedita tra distorsioni, echi e voci lontane.
Con “Jubilee dive” i Drams mostrano di avere le potenzialità per fare strada e andare oltre quanto fatto dagli Slobberbone. Occhio quindi ai prossimi sviluppi.

Track List

  • The Truth Lies Low|
  • Hummalong|
  • Holy Moses|
  • Unhinged|
  • Fireflies|
  • September’s High|
  • You Won’t Forget|
  • You & Me, MF|
  • When Your Tired|
  • Shortsighted|
  • Crudely Drawn|
  • Make A Book|
  • Des Moines|
  • Wonderous Life