The Bongolian Harlem Hipshake
2020 - Blow Up Records (distribuzione Goodfellas)
The Bongolian, un nome che fa pensare a una Ulan Bator del ritmo, è il nome del moniker dietro il quale troviamo il polistrumentista britannico Nasser Bouzida. Ma siamo ben lontani dal fumo di Londra e dalle bianche scogliere di Dover. Il titolo dell’album Harlem Hipshake parla da solo, così come la divisione tra tracce in East Side e West Side. Come atmosfere e groove siamo a New York, per la precisione ad Harlem, il quartiere, si pensi anche alla meraviglia del gospel, dove il ritmo è di casa (ricordate poi Angel of Harlem degli U2?).
Nasser Bouzida, che troviamo anche in progetti come Big Boss Man e nel disco Lost In Sound con Fay Hallam, dosa sapientemente latin soul e funk. Suona personalmente diversi strumenti, tra cui chitarra elettrica, batteria e pianoforte. Ma il groove caldo che ti fa venire voglia di ballare e non ti molla più non può esserci senza una robusta sezione di fiati. Ecco allora intervenire come preziosi sodali: Terry Edwards (tromba, trombone, sassofono, sax, flauto), Gareth James Bailey (trombone), Craig Crofton (sax contralto), James Morton (sax contralto), Andrew Ross (sax tenore e baritono) e Ralph Lamb (tromba).
Harlem Hipshake sembra una colonna sonora per un film gangster, ma di quelli parodia (e spassosissimi quando ben fatti) per la leggerezza e il sorriso che regala.
Give the Drummer Some apre le danze. Un brano come Soul Drums On 110th Street sembra portare in chiave funk - soul Praise You di Fatboy Slim. Mojito Time Baby inizia con un pianoforte irresistibile e farebbe venire voglia di scatenarsi sulla spiaggia anche in giornate grigie come quelle di dicembre, fino al finale scoppiettante. La chiusura è affidata a Swinging at Palm Gardens, sinuosa e morbida sui fiati.
Un lavoro così stratificato come Harlem Hipshake soffre un po’ nell’ascolto casalingo (unico attualmente possibile ahinoi), la sua casa sono i palchi, a cui si spera possa tornare quanto prima!
Nasser Bouzida, che troviamo anche in progetti come Big Boss Man e nel disco Lost In Sound con Fay Hallam, dosa sapientemente latin soul e funk. Suona personalmente diversi strumenti, tra cui chitarra elettrica, batteria e pianoforte. Ma il groove caldo che ti fa venire voglia di ballare e non ti molla più non può esserci senza una robusta sezione di fiati. Ecco allora intervenire come preziosi sodali: Terry Edwards (tromba, trombone, sassofono, sax, flauto), Gareth James Bailey (trombone), Craig Crofton (sax contralto), James Morton (sax contralto), Andrew Ross (sax tenore e baritono) e Ralph Lamb (tromba).
Harlem Hipshake sembra una colonna sonora per un film gangster, ma di quelli parodia (e spassosissimi quando ben fatti) per la leggerezza e il sorriso che regala.
Give the Drummer Some apre le danze. Un brano come Soul Drums On 110th Street sembra portare in chiave funk - soul Praise You di Fatboy Slim. Mojito Time Baby inizia con un pianoforte irresistibile e farebbe venire voglia di scatenarsi sulla spiaggia anche in giornate grigie come quelle di dicembre, fino al finale scoppiettante. La chiusura è affidata a Swinging at Palm Gardens, sinuosa e morbida sui fiati.
Un lavoro così stratificato come Harlem Hipshake soffre un po’ nell’ascolto casalingo (unico attualmente possibile ahinoi), la sua casa sono i palchi, a cui si spera possa tornare quanto prima!
