El Brigante<small></small>
World • Folk • Folk Blues Alternative

The Beards El Brigante

2014 - Metal Postcard / IRD

05/11/2014 di Claudio Giuliani

#The Beards#World#Folk

Incarnando quel vecchio proverbio “nemo propheta in patria…” di chi si ritrova ad essere pressoché ignorato in casa propria mentre fuori consegue consensi e apprezzamento godendo di una affermativa reputazione, i veneziani Beards sono promotori di un suono inzaccherato, torbido, denso come pece liquida, un sound che ribalta le radici e mette insieme The Band con Nick Cave, Johnny Cash con Tom Waits e una spirale roots. E’ una mistura stuzzicante che prende il via dalla “Band Station” e transita su binari borderline con un treno caliginoso che porta con sé tutti i richiami con cui questa musica si è formata; prendendo a bordo dei propri vagoni rovesciamenti blues e irsute sostanze folk, gamblers rock, crepuscolare musica da chiesa del mid-west e invasati predicatori biblici mentre, allo stesso tempo, un cielo frequentato da nuvole paludose impiastricciate con un unguento spaghetti-western profetizza  temporali sonici tra la laguna veneziana e le campagne di Woodstock.

Il gruppo ruota attorno al polistrumentista Emanuele Marchiori (piano, organo, fisarmonica, armonica, banjo, batteria e voce) e a Max Magro (chitarra, basso e voce) a fianco dei quali si intervallano di volta in volta vari comprimari.

Già con l’esordio di Mephisto Potato Sauce  stimolano attenzione: è una sorta di concept disc in lingua inglese che volta attorno al tema delle storie e delle leggende della campagna veneta; storie famigliari e canovacci contadini, reticoli di fame, di lavoro duro, di superstizioni e saggezze popolari; stagioni con il segno della croce prima del desinare e migrazioni per un’america che è sempre là pronta ad inghiottirti. Mephisto viene pubblicato negli States ed esce in Australia, in Argentina, nel nord-europa e in Giappone. Un paio di anni dopo arriva il valido Digging Fingers  in cui la band paga il proprio tributo agli eroi giovanili inserendo esemplari cover di Dylan, Cash e The Band. Poco più di un anno fa è la volta dello scarlatto Muskito, sapida colonna sonora dell’omonimo film australiano che vede la collaborazione in regia di Julien Poulson (già in pista con Nick Cave) e pubblicato dalla MetalPostcard e preceduto pochi mesi prima da Widmann’s Mansion, un eccellente lavoro prodotto dal leggendario Aaron “Professor Louie” Hurwitz, già produttore di gente come The Band, Graham Parker e Mercury Rew; il cd è pubblicato dalla Woodstock Records. Sia “Professor Louie” Hurwitz che Julien Poulson partecipano ad entrambi i lavori in oggetto; sono due opere deflagranti, graffianti e granulose, affascinanti rigurgiti di subbugli ombrosi e… e Muskito è un acquisto obbligatorio!

Ne El Brigante, i Beards hanno voluto tornare a casa registrando un disco che unisce l’italiano e il dialetto veneto, offrendo uno spaccato della loro terra attraverso narrazioni e leggende che l’hanno attraversata negli ultimi due secoli e si riconnettono con un filo rosso a Mephisto tornando sui sentieri del fieno della campagna veneta. Vanno a trovare gli orti e le taverne e i fienili, rovistando nelle botteghe e nelle soffitte della provincia veneta; narrazioni trasversali della gente del villaggio e traballanti tragitti dei briganti del Brenta.

Il suono è sempre quello: rock & roots contaminato con folk gotico, rustici angoli oscurati e apprezzate infrazioni bluesy; è un sound rauco, zigrinato e granuloso, che odora di cuoio e fieno e sferraglia come sonanti aratri imbizzarriti.

Vecchia Emma-(Cavassae Per l’Inferno) racconta di una donna scomparsa e inghiottita dai gorghi neri di un’infernale «cavassae»: il fosso che si scavava nei campi per raccogliere l’acqua; Gina La Lunatica svela invece una trama legata a vicende e personaggi della mala del Brenta.Avviciniamo le superstizioni e i mostri delle leggende contadini di un tempo con Rosteo Sensa Sangue che aizzando pathos agguanta la saga noir del rastrello che di notte si anima in cerca di sangue mentre la waitsiana Umassa espugna la luce spettrale che i contadini non dovevano seguire nelle notti senza luna… e poi, per gli amori non corrisposti, c’è anche una asprigna cover de La Notte di Adamo recuperandola dal post-beat.

Il Chinino si basa sui racconti della nonna di Marchiori, di quando tra le due guerre lavorava in una fabbrica di mattoni e in quegli anni riuscire ad essere visitati da un medico era un’avventura se non un miracolo; la panacea di tutti i mali, capace di guarire tutte le malattie, era proprio il chinino che i medici prescrivevano anche per far sentire meno i morsi della fame. Il folk avvinazzato di El Percorso Del Vin è un’allegra canzone da osteria, una sorta di filastrocca goliardica che ritroviamo nella tradizione orale della cultura popolare veneta.A Botega Del Paron (in dialetto veneto) dipinge la disillusione del lavorante prostrato dalla crisi finanziaria degli ultimi anni e affronta i temi della precarietà e della disoccupazione narrando delle situazioni di disparità in cui gli operai devono guadagnarsi il pane come “schiavi del padrone”. I Giorni Di Un Codardo e Apatia Degli Amanti parlano di come, a volte, le persone perdono di vista le cose veramente importanti della propria vita per assecondare solo la banalità quotidiana e quando se ne accorgono è sempre troppo tardi.

…n.b. i Beards sono già pista con un nuovo progetto: Freak Town; il produttore del nuovo lavoro è Jim Diamond, noto per aver prodotto i primi due album dei White Stripes: a presto!

Track List

  • Giorni nebbiosi
  • Vecchia Emma (cavassae per l’inferno)
  • I resti
  • Il chinino
  • Gina la lunatica
  • Le anguane
  • Apatia degli amanti
  • Rosteo sensa sangue
  • El percorso del vin
  • A botega del paron
  • I giorni di un codardo
  • La notte
  • Umassa

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