Teresa De Sio Puro desiderio
2019 - G-ROdischi/Believe
Questo nuovo disco, Puro desiderio, il suo quindicesimo in studio che giunge a due anni dall’ottimo Teresa canta Pino, omaggio all’arte di Pino Daniele, e a distanza di otto anni dal suo ultimo album in studio, Tutto Cambia, rappresenta un cambio di passo svelando un mondo musicale e poetico rimasto a lungo nascosto, come lei stessa confessa “….Questo è il mio primo vero disco autobiografico, nasce da un periodo molto pesante, anni per me difficili tra lutti e separazioni …. … Segna il passaggio in una nuova era della mia creatività. Probabilmente anche una nuova era della mia vita. Io che ho sempre raccontato le storie dei più, le storie degli altri, quelle che il presente e la grande Storia del nostro paese mi hanno insegnato a guardare, in questo disco ho aperto una nuova, per me inedita, riflessione su me stessa, sui sentimenti, su profondità dentro cui fino ad oggi non avevo voluto guardare ”.
I dieci nuovi brani, tutte sue composizioni, ci consegnano una nuova Teresa De Sio che, grazie agli arrangiamenti e orchestrazioni di Francesco Santalucia, realizza un lavoro decisamente elettro-acustico, con un suono caldo molto contemporaneo, con utilizzo di pianoforte, percussioni , archi, steel guitar.
Il brano iniziale, Sarebbe bellissimo, che è anche il primo singolo ed un originale video, è una composizione di rara bellezza, vera canzone d’autore, in cui immagina di poter ripercorrere la vita all’indietro, rivedere gli errori fatti, che rappresentano il sogno e la concretezza, con un testo per metà in lingua italiana e per metà in napoletano. Certi angeli svela una profonda e sincera attenzione verso gli emarginati, nell’attesa che suonino anche le loro campane a festa, In un soffio di vento vede la presenza di Ghemon, che ha collaborato anche al testo, un’amicizia nata sul palco, la scoperta di una comune sensibilità artistica e umana in un duetto, tutto campano, che con note e parole gioca su diversi stili dei due artisti .
Momenti decisamente intimi come nella title-track Puro desiderio, il brano forse più autobiografico del disco, con il suo melanconico senso dell’abbandono, della solitudine, della mancanza di punti di riferimento, e L’amore, l’attimo, il treno , storie di amori sbagliati, con ancora abbandoni, di questi uomini che non sanno quello che vogliono, mentre Tot Le Chanzòn è un brano decisamente originale in cui fanno capolino diverse dichiarazioni d’amore, in una babele di lingue spesso deliberatamente inventate, tra suoni, rumori, world music che ricordano alcune composizioni di Tom Waits .
Teresa De Sio chiude l’album con la ballata Il Pane Della Domenica, brano ecologico e anticonsumistico dove conta il pane secco del giorno precedente che diventa buono da mangiare se non hai altro, in cui il consumismo sfrenato che ci attanaglia viene visto come responsabile degli inquinamenti .
Un lavoro di grande qualità e intimo, un grande ritorno che ci presenta una Teresa De Sio in ottima forma e inedita in questo aprirsi e svelarsi al pubblico, pur mantenendo sempre quella libertà e voglia di combattere le ingiustizie, l’attenzione ai temi sociali, che hanno caratterizzato lunghi tratti della sua carriera.