Teho Teardo e Blixa Bargeld Live in Berlin
2023 - Specula Records
Teho Teardo (al secolo Mauro Teardo) è un compositore friulano attivo dagli anni ’80 nell’area di un rock industriale, che poi evolse negli anni ’90 verso uno scenario più marcatamente alternativo con spunti hip hop. Negli anni 2000 si è poi dedicato alla composizione di colonne sonore per artisti di assoluto rilievo quali Salvatores e Sorrentino, spostando il baricentro verso un’elettronica pop più adatta allo scopo. Nel decennio 2010 prende vita il progetto con Blixa Bargeld, al quale questo lavoro appartiene, il fondatore e cantante dei Einstürzende Neubauten, nonché chitarrista con Nick Cave e i Bad Seeds; trascorsi importantissimi nell’area del rock indipendente ed alternativo le cui tracce restano ancora vivissime.
Rubricare questo disco nell’ambito della musica jazz è quanto meno equivoco se non del tutto errato. Le tracce più evidenti riportano infatti ai Velvet di John Cale o, come già accennato, a Nick Cave. I brani sono secchi, brevi, efficaci, con le idee presentate, ma non elaborate. Resta un certo contatto marginale con la musica improvvisata, sia per la ricerca del suono, sia per la vicinanza alla cameristica contemporanea.
La partecipazione di Laura Bisceglia (violoncello e campane), Gabriele Coen (clarinetto basso), Anna Eichholz (violino), Kundri Schafer (violino), Robin Hong (viola) e Alice Dixon (violoncello) enfatizzano questo aspetto, anche se l'estetica è più vicina a un certo post-rock anni '90 (qualcuno ricorda i Godspeed You! Black Emperor?) virato sull’acustico.
Il canto è valorizzato da un timbro baritonale piuttosto angosciante pur senza raggiungere quei toni apocalittici alla Cave, la cui lezione resta comunque in prima evidenza.
Le composizioni sono armonicamente semplicissime, ritmicamente squadrate e basate su ostinati recitati dagli archi e da un clarinetto stravolto; l’effetto è quello di una marcia sotterranea con un drive tutto berlinese.
La scheletricità dei pezzi si accompagna tuttavia a caratteristiche specifiche per ogni brano, conferendo al complessivo del concerto una varietà che permette un ascolto fluido per tutta la durata del doppio disco.
Lo spoken è da teatro undergound, giocando tra tedesco, inglese e italiano (quest’ultimo in realtà modulato con una certa difficoltà) con risultati più sonici che canori. Molti passaggi evocano atmosfere ancestrali tutte germaniche, spunti gotici, slanci epici, richiami folk virati al dark.
Anche la scelta di un brano di Caetano Veloso quale The Empty Boat consente di mantenere il timone su una rotta da dramma dell’assurdo, anni luce lontana da echi world o pop.
Per il resto la scaletta è composta da brani originali e rappresenta un esaustivo campione della produzione del duo. Nerissimo e A Quiet Life sono emblematici di una scrittuta musicale da culto, in grado tuttavia di arrivare integralmente all’ascoltatore.
Un lavoro eccellente, sia per l’originalità, sia per la capacità di sintetizzare elementi non scontati, con un risultato finale a dir poco affascinante. Se volete davvero affidarvi all’insolito questo disco fa per voi.