Tarbox Ramblers A fix back east
2004 - Rounder
I Tarbox Ramblers sono il risultato di tre forze: Michael Tarbox (voce e chitarra) , Johnny Sciascia (basso e percussioni) e Daniel Kellar (violini e percussioni). La sezione ritmica gira a turno sulla batteria di Allan Sheinfeld, Howard Ferguson e Robert Hulsman.
Quasi dimenticati dal convincente esordio di quattro anni fa, un album colorato su traditionals rock, country blues e hillibilly. Un eclettico calderone che nascondeva in più di un brano ( “Third Jinx Blues”, “Down South Blues”e “Shake ‘Em On Down”) la vera radice di questo nuovo “A Fix Back East”, un lavoro stracolmo di fresco roccioso blues. Era dai tempi del progetto “Houndog” firmato da David Hidalgo (Los Lobos) e Mike Halby (Canned Heat), che non mi lasciavo sorprendere da un fascino simile. Come in quell’occasione ci si ritrova di fronte ad un blues indemoniato, ipnotico e malato. Un rispolvero della tradizione blues fatto con eccellente mestiere, senza tecnicismi e su su arrangiamenti essenziali.
Protagonista assoluta è la convulsa voce di Michael Tarbox, capace di condurre nel lato più scuro della musica del diavolo, affascinante e luciferina nell’anima di brani come “Were You There?” e “Ashes To Ashes”. Il tocco della produzione affidato a Jim Dickinson, un ricercato maestro per gli addetti ai lavori, è colto in tutta la sua robustezza per un suono diretto e maturo.
Basta partire con “Already Gone”, consistente blues ad impatto immediato, per ritrovarsi in un meraviglioso viaggio notturno alle prese con i turbamenti dello spirito. Per qualche attimo ci si può anche distrarre ascoltando le rivisitazioni di due traditional americani “No Night There” e “Last Month Of The Year”, una boccata d’aria prima di ritornare nei gironi dell’inferno sudista con la tenebrosa “From The Algiers Station”.
Una curiosità: la scaletta dei brani non segue quella indicata sul retro del CD ve ne accorgerete dal sesto brano in poi. Un disco di grande presa da annoverare tranquillamente tra i migliori dischi di quest’anno.