Talèh Mistera
2015 - Seltz Recordz/Audioglobe
#Talèh#World#Folk #Vincent Migliorisi #Gianni Guastella #Peppe Sarta #Andrea Chessari #Rino Taverna
"I misteri e la magia sono parte viva ed essenziale delle radici della nostra cultura; quella magia che è fonte e musa ispiratrice della più vera e autentica espressione della tradizione, che vive di memoria e che in essa si rinnova."
Mistera, il nuovo album dei Talèh, a distanza di 6 anni da Ratapuntu, ripropone il gruppo ragusano con una verve nuova e un'idea forte dentro il disco: un percorso sulla religio, non esattamente la religione, ma i riti, i misteri, le superstizioni che legano insieme, come un filo tenace e nascosto, le culture e i popoli del mondo.
Il gruppo è composto da Gianni Guastella (voce, marranzano), Vincent Migliorisi (chitarre, mandolino, mandola, bouzouky, basso, percussioni, voce), Peppe Sarta (voce, fisarmonica), Andrea Chessari (tamburello, percussioni), Rino Taverna (basso, basso tuba); soprattutto Migliorisi, autore di moltissime e importanti colonne sonore e collaboratore di Colapesce o David Riondino, dà anima alle visioni del gruppo, che non a caso si chiama Talèh: in dialetto, talè significa guarda!, ma insieme Talìa è la musa protettrice della commedia, a indicare la linea portante dell'ispirazione del gruppo.
Le storie cantate sono quotidiane, ma colorate di magia e di leggenda; personaggi e situazioni sono descritti con efficacia, come dalla voce corale di un paese, oppure da quella di un cantastorie come Ciccio Busacca o Ignazio Buttitta; ne emerge un mosaico composito di racconti, evocati da sonorità riccamente acustiche, nutrite di strumenti come mandola, mandolino, bouzouki, chitarre, chitarra battente, viola, violino, fisarmonica, zampogna, friscaletto, percussioni, marranzano e batteria.
Mai la definizione World music si è attagliata meglio: i Talèh non dimenticano le proprie origini, usando strumenti tradizionali ed esprimendosi in dialetto, ma le tematiche affrontate, la potenza dei testi, l'uso delle voci e l'intarsio di queste con gli strumenti rendono l'ascolto contemporaneo e globale, moderno ed antico insieme: eterno, si direbbe, come le credenze popolari, che possono mutare oggetto, ma non le modalità con cui si esprimono. Forse l'uomo del terzo millennio non proclama di credere al malocchio o alla iattura, né all'uso propoziatorio di aglio e peperoncino, esibiti nella copertina dell'album; ma sicuramente resterà affascinato dalla malìa della musica.