Swanz The Lonely Cat`s Macbeth<small></small>
Derive • Avantgarde

Swanz The Lonely Cat Swanz The Lonely Cat`s Macbeth

2024 - oten Schwan (italia) / EEEE (Svizzera)

25/01/2024 di Laura Bianchi

#Swanz The Lonely Cat#Derive#Avantgarde

Tutti conoscono William Shakespeare, il bardo, il tragediografo, il fondatore di un teatro moderno, che mette in scena la tragedia del potere, con le sue implicazioni psicoanalitiche, e i dilemmi non solo - e non tanto - fra essere o non essere, quanto tra essere e avere, essere e sembrare.
Ma pochi riescono ad avvicinarvisi con l'intenzione esplicita di rendere contemporanee quelle riflessioni, che pure sono classiche, nella misura in cui ci interessano direttamente. Bisogna essere coraggiosi, non convenzionali, e affrontare la fitta materia compositiva con piglio sicuro e intenzioni chiare, tese a destrutturare trame, battute più o meno celebri, personaggi e vicende, per restituire loro tutta la potenza dirompente e l'attualità bruciante. 

Ci prova un compositore non convenzionale, con un'opera che possiamo definire proprio coraggiosa e determinata, prendendo in mano una delle tragedie shakespeariane più celebri: nasce così The Lonely Cat’s Macbeth, il secondo lavoro solista di Luca Andriolo, alias Swanz The Lonely Cat, già frontman e fondatore della band Dead Cat in a Bag, di cui abbiamo scritto qui e qui.
Per navigare nel mare magnum della celeberrima The Tragedy of Macbeth, il musicista sceglie un viaggio in solitaria, che potrebbe facilmente costituire la colonna sonora di una messa in scena della tragedia da parte di una compagnia teatrale di avanguardia, tante sono le suggestioni cinematiche, sinestetiche e sperimentali adottate nella partitura.

Chi ascolta deve abbandonare ogni sovrastruttura culturale, per immergersi in un'atmosfera che richiama la notte perenne in cui si agitano e si straziano Lady Macbeth e suo marito, tra rimorsi, fantasmi, lacerazioni e illuminazioni. La musica lascia spazio ai rumori ambientali, ed evoca echi noise, che risalgono il tempo, fra atmosfere gotiche e meccaniche, fino agli intonarumori di Luigi Russolo.

Così, lasciata ogni speranza, noi, che entriamo nella foresta dell'inconscio dei personaggi della tragedia, incontriamo corvi che si trasformano in streghe, animali misteriosi e simbolici, stridii di crolli repentini, duelli non si sa se reali o immaginari - e del resto non importa poi molto, se capiamo da subito che la scena si svolge dentro i personaggi. 
Oltre i generi, fuori dalle etichette (e sarebbe inutile citare, oltre al noise, la musica industriale, o elettronica, tanta è la mescolanza di stili e suoni), le due lunghe suites - la prima delle quali, A Walking Shadow, trae il titolo da una famosa battuta dal monologo finale di Macbeth, "Life’s but a walking shadow, a poor player" - cattureranno l'attenzione di ascoltatori non convenzionali, coraggiosi e liberi da schemi, pronti a lasciarsi catturare dalle immagini che i suoni evocano.
 
Ad anticipare e integrare l'intento dell’album, è stato creato un cortometraggio, a opera di Silvia Vaulà, Paolo Grinza e dello stesso Andriolo, che formano il gruppo creativo Plastikwombat, intitolato All is but Toys, "Tutte le cose non sono altro che giocattoli", sentenza che Macbeth proclama dopo aver ucciso Duncan, sottolineando però che è il mondo a essere irrilevante. Nella colonna sonora del corto, le immagini danno corpo alle suggestioni ispirate dall'ascolto delle battute tratte dalla tragedia, portandoci in un mondo forse angosciante, ma da affrontare coraggiosamente, per cercare, magari proprio nell'arte, il suo senso profondo, per superare ansie e abbandonarsi al potere vivificante della fantasia.


 

Track List

  • I. A Walking Shadow:
  • - Blades
  • - Killing Swine
  • - Lady Macbeth
  • - Macbeth Theme
  • - The Night
  • - Interlude
  • - The Banquet
  • - Nothing Serious in Mortality
  • - The Wood Began To Move
  • - The Battle
  • - That Way The Noise Is
  • - Requiem
  • II. Macbeth Suite

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