‘S/T’ (EP)<small></small>
Derive • Avantgarde • Elettronica, Grindcore

Surgical Beat Bros V/s Bologna Violenta ‘S/T’ (EP)

2015 - Dischi Bervisti, FromScratch, Stirpe999, Wallace, Dreamingorilla

19/10/2015 di Nadia Merlo Fiorillo

#Surgical Beat Bros V/s Bologna Violenta#Derive#Avantgarde

Stavolta a chi tocca splittare con i Surgical Beat Bros? Perché il duo Zitarelli-Recchia non è nuovo alle incursioni collaborative nei 7’’. E Shuriken con gli Uochi Toki ha già confermato che, anche in compagnia, la coppia del “pop chirurgico” italiano sa sempre il fatto suo.

Con questo quattro tracce entra in scena Nicola Manzan e c’era quasi da aspettarselo o almeno da augurarselo, vista la precisione, anche quella chirurgica, con cui Bologna Violenta architetta l’ipercinetica strumentale nei suoi lavori. Vetta ne è quell’Uno Bianca che tanto ha fatto indignare le menti benpensanti di questo paese, ma che in forma di orchestrale speedcore ha filmato una delle pagine più sofferte e discusse della nostra storia.

Il compito di aprire le danze di Surgical Beat Bros V/S Bologna Violenta tocca a Zitarelli, che detta il tempo agli ossequi chitarristici di un Manzan martellante come le stoccate del drummer, ma attentamente affilato nel macinare con la sei corde la sequenza ritmica di ZBB. E a questa prima traccia possiamo anche eliminare il Versus, ché il combo romano e il musicista trevigiano se la giocano in sincrono, modellando senza sfasature l’elettrobeat degli uni con i giri e le scariche metal dell’altro.

Versus che, invece, compare piuttosto netto in BBV, dalla riconoscibilissima matrice manzaniana. Puntellato dal controcanto percussivo della batteria e accompagnato dai glitch di Recchia, il secondo pezzo precipita tutto nelle rapide accidentate degli accordi di Bologna Violenta, per schiantarsi su un finale solenne e rallentato. Manco a dirlo, qui Manzan vince la sfida. Gustosissimo e dissacrante, poi, il siparietto CLG per quel sample di Amore Tossico dal climax preparato e commentato con una raffica di suoni prodotti e poi campionati da Fabio “Reeks” Recchia (vedi alla voce “Ma perché a me me piace tanto er cazzo?”). Si finisce con l’ipnosi di un timbro elettroBjörk (nel basso salta subito all’orecchio Army of Me), con quel tanto di progressione jazzata che rende RBB un convincente esperimento di reiterazione digital-acustica.

Il trio improvvisato per l’occasione non scherza e non lo fa separatamente, né dentro il ring di questo progetto, dove ognuno dà il meglio della propria potenza strumentale e compositiva. In fin dei conti si tratta più di un incontro che di uno scontro, e pur provenendo da regioni stilistiche non proprio coincidenti, i Surgical Beat Bros e Bologna Violenta centrano il bersaglio in quest’amalgama sonoro disturbante, ma troppo, fin troppo piacevolmente incendiario. Non fa per niente strano che, insieme a Fuzz Orchestra e a pochissimi altri, siano il meglio che la scena underground italiana abbia partorito negli ultimi anni. E che abbiano unito le loro anime ruvide e colte in questo figlio ibrido può solo confermare che si sta parlando di un sottobosco musicale ancora molto fertile.

 

Track List

  • Lato A
  • ZBB
  • BBV
  • Lato B
  • CLG
  • RBB