Supertempo 29
2014 - Go Down Records / Goodfellas
Il gruppo è formato da Marco Fabris (batteria), Federico Mellinato (chitarra, voce, basso) e Stefano Michieletto (basso, voce e chitarra). Chitarra, basso, batteria, tre è il numero perfetto e non serve molto altro per accendere la miccia punk. Una miccia però appunto ben lontana dal nichilismo dei Sex Pistols e decisamente più vicina alla voglia di suonare per divertirsi.
Si inizia con Blue Rock con i suoi coretti e una sezione ritmica. Hammerhead ha decisamente qualcosa del punk californiano dei Green Day, soprattutto il cantato si avvicina a quello di Billy Joe. Be Your Friend brilla di quell’immediatezza che supera il muro del suono di Sheena is a punk rocker.
Questo spirito un po’ da concerto nelle palestre dei licei durante le assemblee (cosa che non va affatto considerata dispregiativa) si ritrova anche più in là in Having Fun. 8 Hours Man è tra i brani maggiormente riusciti perché segna una maggiore ricerca di una propria identità da parte dei Supertempo: meno echi di una gloriosa storia della musica e più cura nelle scelte vocali rendono il pezzo convincente ed in grado di imprimersi nella memoria di chi ascolta. Perpetua è un placido divertissement che precede l’esplosiva Mod-joe, decisamente una gemma da pogo.
Aged Women Do è l’unico momento in cui il gruppo toglie il piede dall’acceleratore e fa tirare fuori gli accendini grazie a riff più morbidi e romanticamente scanditi dalla batteria.
Sul finale si torna a New York grazie a The Kids Are Connected, indiavolata ed ammiccante il giusto.
I Supertempo sono sulla buona strada per trovare la via italiana al garage. Devono solo osare di più.