Space Probe<small></small>
Derive • Suoni

Sun Ra Space Probe

2010 - Artyard/ReR Megacorp

01/08/2011 di Gianpaolo Galasi

#Sun Ra#Derive#Suoni

Ristampa Artyard per un album uscito originalmente su etichetta Saturn nel 1974 e contenente composizioni registrate tra il 1969 e il 1973, a scorrere quanto riportato nella discografia ufficiale. L´oggetto in questione era inizialmente composto da tre tracce: Space Probe, 18 minuti di impovvisazioni modulari al sintetizzatore moog, Earth Primitive Earth, con John Gilmore al clarinetto basso e Marshall Allen al flauto su un tappeto di percussioni, e The Conversation Of J.P. per flauto, percussioni e pianoforte. La release originale, che qui come vedremo è stata ottimamente rimpolpata, è uno dei prodotti più ´primitivisti´ usciti sotto la direzione del nostro.

Sono gli stessi anni che vedranno Sun Ra e la sua Arkestra sperimentare con strumenti etnici suonati senza tener in alcun conto il loro uso ortodosso (tutto ciò che confluirà nella collaborazione con Phil Niblock per il film The Magic Sun e nelle registrazioni del disco Strange Strings, entrambi del 1967, la ristampa Atavistic del disco è del 2008) e con tastiere elettroniche (onde martenot, rocksicord, wurlitzer) allo scopo di espandere il suono dell´orchestra, implementando le dilatazioni della massa sonora e ottenendo come risultato una musica tanto lontana dalle elaborazioni melodiche del coevo free jazz quanto anticipatrice delle successive avanguardie chicagoane. Dal 1971 Sun Ra inizia a frequentare Bobby Seale e il Black Panther Party, tiene conferenze a Berkley e incrementa le proprie visioni di griot e cantore di radici mitologiche e cosmiche, cercando di fornire con la propria visione personale un punto d´appoggio all´immaginario di quanti vivono le tensioni e i movimenti di rivendicazione di quel periodo. A dar man forte al pianista in queste registrazioni, oltre ai già citati  Allen e Gilmore, i percussionisti James Jackson e Nimrod Hunt. Un disco scarno ed essenziale, con spesso non più di due o tre musicisti impegnati in ogni traccia.

Delle composizioni che non comparivano sul disco originale due, Circe e Recollections of there vedono la presenza della vocalist Thea Barbara, accompagnata nella prima dalle percussioni e nella seconda dal pianoforte (esperimenti con quella che il compositore definiva ´musica delle sfere´, un tentativo di ricreare una espressività afroamericana, fatta di armonia con la creazione), mentre Solar symbols II e Dance of the wind per pianoforte e percussioni, e Destiny, una trentina di secondi di dilatazioni ed echi affini alle session con Niblock.

Nonostante l´eterogeneità del materiale (caratteristiche comuni a molti dischi di questo periodo, del resto) gli accostamenti restano pertinenti, sia per il discorso filosofico che sottende e informa le composizioni, sia per quel che ne è il risultato estetico, e ci donano uno spaccato sulla musica del nostro che non sfigura, ma nemmeno aggiuge nulla di nuovo, a fianco di capolavori come i due volumi originariamente pubblicati nel 1969 dalla BYG di The Solar Myth Approach, (ristampati in diverse battute da Charly e Goodfellas negli anni Novanta) e gli album ESP.

Track List

  • Space Probe
  • Earth Primitive Earth
  • Circe - Sun Ra And Thea Barbara
  • Solar Symbols II
  • Dance Of The Wind
  • Recollections Of There - Sun Ra And Thea Barbara
  • Destiny
  • The Conversation Of J.P.