Strip In Midi Side Non ti amo più, amore
2012 - New Model Label
“Settembre andiamo è tempo di migrare”, recitava così una celebre poesia di Pascoli, ed è forse l'ora di andare, chiudere per qualche mese la porta alla bella stagione, lasciandosi magari alle spalle le hit danzerecce da spiaggia ed aprirsi a nuove esperienze musicali, ma sappiate che se la voglia pogare non vi ha abbandonato, verrete improvvisamente scossi da un'irrefrenabile voglia di buttarvi nella mischia.
Non ti amo più, Amore è una lettera d'addio, è l'epilogo di un percorso forse non troppo roseo, è la speranza di non confrontarsi più col passato; è un messaggio alla società stolta in cui viviamo, quella in cui il malessere è inevitabile. La band salernitana scrive: “… Ebbene, amore mio, quale che sia il tuo vero nome, benessere o consumismo, capitalismo o neoliberismo, in nome della mia giovinezza immolata e di quella di un’intera generazione violentata, ti presento la mia istanza di divorzio. Non ti amo più, amore.” L'ironia è un po' come la fantasia: aiuta a vivere meglio e ad affrontare anche le situazioni peggiori con un ghigno scolpito sul volto.
Si apre con una violenta critica ai social network e allo stupro della propria identità consapevolmente violata; Ci metto la faccia è un pezzo assolutamente elettronico e convulsivo; stesse qualità per V.agra in tasca, il singolo che anticipa l'album. Questa volta gli Strip in Midi Side strizzano l'occhio alla new wave del secolo scorso e con un testo a metà strada tra scandalo, sesso e politica; non bisogna aggiungere altro, il resto lo si è già letto su qualsiasi giornale scandalistico.
Inquieta l'apertura di Voragini ed infonde malinconia anche il testo: è il ritratto di come ci vorrebbero, al contempo è lo spaccato di una società che purtroppo esiste, vuota e priva di interessi e l'assoluta incapacità di intendere e di volere.
Satira al vetriolo in Moody's: qui l'ironia - come l'elettronica - è alle stelle; questa volta la band campana prende di mira le banche, il loro potere e le agenzie di rating, melodie sensuali e ansimi da orgasmo sparsi qua e là a condire il minestrone. Omaggio al maestro del cinema Orson Welles è Quarto potere; potremmo considerare questo brano come il manifesto dell'ideologia degli Strip in Midi Sound: continuando in questa direzione, non faremo altro che la fine di Kane il protagonista della pellicola in questione, costretto all'isolamento e all'autodistruzione.
L'hanno fatta grossa gli Strip in Midi Side, corrosivi all'ennesima potenza: come dei giudici sparano sentenze e sputano sulla massa monopolizzata. La società è malata, quale sarà mai la cura?