Stephane Tv Lullabirds
2014 - Martinè Records
E’ autunno.
Siete sull’altalena, vi dondolate appena, lo sguardo è fisso a terra e state facendo il punto.
Forse è un viaggio che ha segnato la vostra esistenza. Magari è la fine di un’avventura importante o, perché no, riflettete a proposito delle emozioni sconvolgenti di un nuovo innamoramento. E se foste lì, pronti a partire invece, mollare tutto e rotolare altrove?
Stephane TV sono quel suono. Quello dei momenti importanti, in cui la malinconia ti gonfia gli occhi e ti fa stringere i pugni, fino ad emozionarti per davvero. Ed è così sana e così necessaria, che è capace di tutto il processo, curando i tuoi pensieri più confusi, ammorbidendo il tuo respiro.
Cinque bravi musicisti di Pavia che traducono la passione del cinema (e non solo) in musica, il linguaggio è prevalentemente post-rock.
Notevole è la chiarezza con con cui adoperano i contenuti: abbiamo idea che, essendo questa una raccolta di EP dal 2009 a oggi, il percorso di ricerca strumentale e vocale abbia trovato via via una dialettica sempre più personale, pronta, non a caso, a consacrare l’identità di questo progetto con l’ imminente uscita del primo album.
In Lullabirds sembra di galleggiare, le composizione regalano un piacevole senso di protezione. C’è nostalgia, è vero, ma ci sono anche molti punti luce e sono davvero preziosi.
Il lavoro ritmico delle chitarre, combinate tra delay e reverberi si incastra perfettamente sulle linee vocali, molto dolci ed efficaci. Così come anche basso e batteria giocano un ruolo importante, diciamo che, in generale, c’è intelligenza d’arrangiamento e tanta passione, le registrazioni sono ottime. Il disco sa suonare spesso anche scarno, ma suona dove deve suonare, senza forzature.
Siamo all’ascolto, dunque ,di un gruppo che fa sul serio e che avrebbe delle carte da giocare anche e, direi soprattutto, all’estero. Non perdetevelo e, allo stesso tempo, non bruciatevi le tappe: ora arriva l’estate, acquistate il disco e conservatelo. Potrebbe essere un oggetto ancor più considerevole, al vostro ritorno.
Siete sull’altalena, vi dondolate appena, lo sguardo è fisso a terra e state facendo il punto.
Forse è un viaggio che ha segnato la vostra esistenza. Magari è la fine di un’avventura importante o, perché no, riflettete a proposito delle emozioni sconvolgenti di un nuovo innamoramento. E se foste lì, pronti a partire invece, mollare tutto e rotolare altrove?
Stephane TV sono quel suono. Quello dei momenti importanti, in cui la malinconia ti gonfia gli occhi e ti fa stringere i pugni, fino ad emozionarti per davvero. Ed è così sana e così necessaria, che è capace di tutto il processo, curando i tuoi pensieri più confusi, ammorbidendo il tuo respiro.
Cinque bravi musicisti di Pavia che traducono la passione del cinema (e non solo) in musica, il linguaggio è prevalentemente post-rock.
Notevole è la chiarezza con con cui adoperano i contenuti: abbiamo idea che, essendo questa una raccolta di EP dal 2009 a oggi, il percorso di ricerca strumentale e vocale abbia trovato via via una dialettica sempre più personale, pronta, non a caso, a consacrare l’identità di questo progetto con l’ imminente uscita del primo album.
In Lullabirds sembra di galleggiare, le composizione regalano un piacevole senso di protezione. C’è nostalgia, è vero, ma ci sono anche molti punti luce e sono davvero preziosi.
Il lavoro ritmico delle chitarre, combinate tra delay e reverberi si incastra perfettamente sulle linee vocali, molto dolci ed efficaci. Così come anche basso e batteria giocano un ruolo importante, diciamo che, in generale, c’è intelligenza d’arrangiamento e tanta passione, le registrazioni sono ottime. Il disco sa suonare spesso anche scarno, ma suona dove deve suonare, senza forzature.
Siamo all’ascolto, dunque ,di un gruppo che fa sul serio e che avrebbe delle carte da giocare anche e, direi soprattutto, all’estero. Non perdetevelo e, allo stesso tempo, non bruciatevi le tappe: ora arriva l’estate, acquistate il disco e conservatelo. Potrebbe essere un oggetto ancor più considerevole, al vostro ritorno.
