Apache<small></small>
Derive • Suoni

Stefano Meli Apache

2022 - Viceversa Records / Audioglobe/The Orchard

11/06/2022 di Laura Bianchi

#Stefano Meli#Derive#Suoni

Ecco di nuovo il chitarrista ragusano Stefano Meli, sette album da solista e diverse collaborazioni tra cui La CasbahCaruana Mundi e Kolarov, pronto per farci di nuovo viaggiare fra sonorità alla Ry Cooder di Paris, Texas.

Eccolo di nuovo, a proseguire il proprio percorso di ricerca e approfondimento nei territori sconfinati della contaminazione fra blues e ambient, armato di una chitarra, di un banjo e di un amplificatore, a sperimentare contatti, corto circuiti e suggestioni inedite. La Viceversa Records sostiene il progetto, e il gioco, anzi, il viaggio, è fatto: chi ascolta deve abbandonare quanto sta facendo, chiudere gli occhi, almeno per il primo ascolto, e lasciarsi condurre in uno spaziotempo sospeso, in cui ogni nota acquisisce un senso compiuto, se solo viene lasciata libera di prendersi tutto il respiro di cui ha bisogno, come un indiano d'America che cavalchi nelle praterie al limite del deserto.

Nessuna reminiscenza western, però: Meli sa come staccarsi dai clichés consunti del loner bello e dannato, per dare forma a un personaggio coerente, postmoderno, in cui i riverberi della chitarra sono echi di quelli dell'anima, e che non teme di agganciare chi sa ascoltarlo, per lunghe suites di sei, sette, otto minuti (tanto durano rispettivamente LakotaApache, Mohawk), perché sa che le storie che racconta, pur senza parole, sono composte da note che scendono nell'anima e la ritemprano.

Registrato in una casa in pietra, ambiente propizio per creare echi e sviluppare un dialogo profondo fra interno e esterno, il disco si muove agile e originale fra tracce ipnotiche (una delle più suggestive, Sioux), sospese in un'atmosfera senza tempo (Nuvola), o tese, elettriche (Chain), mentre vira decisamente verso il rock la breve, densa Fight or flight, che rivela uno spirito aggressivo, imprescindibile per chi voglia vivere nel deserto quotidiano.

Che Meli sia un animo libero è evidente in tutti i brani, anche nella disinvoltura con cui si impossessa dei diversi linguaggi compositivi, per cesellare note ricche e incisive; la sensazione diviene una certezza a chiusura del lavoro, A casa e ritorno, in cui il banjo sottolinea non solo la bravura tecnica del compositore, ma anche la sua poliedricità espressiva. Abbandonando il concetto ambient, Meli spalanca le possibilità di ascolto in altri territori. E il viaggio continua...

Track List

  • Apache
  • Lakota
  • Nameless
  • Sioux
  • Nuvola
  • Mohawk
  • Chain
  • Fight or flight
  • A casa e ritorno

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