Smallable Ensemble Smallable Ensemble plays the music of John Lennon
2021 - Appaloosa/IRD
La band è composta da Alex Gariazzo, da anni chitarrista e cantante della Treves Blues Band, oltre che richiesto session man; Marco ‘Benz’ Gentile, polistrumentista, che ha anche curato la produzione artistica e il mix dell’album; Michele Guaglio, bassista con all’attivo un apprezzato lavoro solista in area jazz, e ricercato turnista live e in studio; Roberto Bongianino, fisarmonicista e polistrumentista coinvolto spesso in numerosi progetti tra folk, blues, jazz e tango.
I fab four italiani affrontano con coraggio, rispetto e bravura l'immenso repertorio di Lennon, scegliendo i brani che meglio lo rappresentano, ma anche che più possono mettere in luce il loro indisutibile talento, ricorrendo anche alla collaborazione di artisti sensibili e intensi, che aggiungono smalto alle diverse interpretazioni. In questo modo, la splendida Girl diventa una struggente country ballad, grazie alla voce di Doug Seegers e all'eco lontana di un'armonica; a Crippled Inside viene data una patina quasi cajun, nella voce ironica di Jono Manson; l'atmosfera vagamente orientaleggiante di Beautiful Boy viene arricchita dalle chitarre e dai vocalizzi del poliedrico Bocephus King; Patricia Vonne Rodriguez è invece protagonista di un duetto incantevole con Alex Gariazzo in All I've got to do, dalle aperture armoniche che virano decisamente verso il Messico.
Ma le sfaccettature di questo piacevole lavoro non si limitano ai featurings; si ascolti, ad esempio, l'intreccio fra le voci e le corde delle chitarre di Gariazzo e del bouzouki di Gentile, nell'ipnotica Rain, oppure l'energia che tracima da Cold Turkey, dimostrazione non solo della verve compositiva di Lennon, ma anche della bravura dei quattro: in questo caso, il violino distorto di Gentile e il ritmo incalzante della batteria di Alessio Sanfilippo, presente nell'iconica Instant Karma. Valore aggiunto al tutto, l'impasto vocale eccellente, frutto di una cura certosina nell'uso dello strumento e egli arrangiamenti, come si può notare, ad esempio, in Norwegian Wood o She said She said.
Sigillo a un disco tanto appassionato, una versione strumentale di Oh my love, in cui Bongianino dà il meglio di sé, affiancato dal basso discreto eppure imprescindibile, di Guaglio, mentre la lap steel di Gariazzo evoca atmosfere Harrisoniane: trame sonore affascinanti, per un ascolto appassionante.