Sete Nevermind
2023 - Ada Music Italy
Nevermind di Sete è urgenza, un modo diverso di declinare la voglia di farcela che parte da dentro, la voglia di uscire allo scoperto per gridare al mondo chi sei e che faccia hai senza giri di parole. Stiamo parlando del debutto in chiave trap della romana Elisabetta D’Aiuto, in arte appunto Sete.
Come di evince dalla copertina, un buco da cui viene fuori il volto di Sete, Nevermind è una finestra sul mondo della giovane artista che attraverso la musica cerca di risvegliare in primis se stessa da una sorta di torpore diventato routine fino a trasmutare in un loop da cui non sempre è facile uscire.
Le nove canzoni parlano appunto della voglia di uscire da questo loop, e per il risveglio è stato scelto un mix tra suoni urban, synth e trap, con un pizzico di rap che ormai non guasta mai. Onnipresente anche l’anima pop melodica di Sete, che non dimentica l’amore per il canto (è laureata in canto jazz), che pervade tutto il lavoro e che tocca il suo apice nella traccia che chiude il disco: la delicata Nati così.
La resa migliore di Sete è comunque nelle canzoni più urban, come il primo singolo uscito ormai un anno fa: In loop, ovvero la lotta per uscire dal torpore di se stessi: “Cadi verso i soliti vuoti/ di cui ti circondi/ entri in fight nei giorni di sole/ e rimani con la testa fra le tue mani/ l’ansia che invade tutti i tuoi piani/ esci per strada, la tua voce/ rimane indietro”.
Molto riusciti anche i brani Nevermind, che dà il titolo al disco, e Din don dan, una fusione riuscita di trap e urban senza tralasciare l’aspetto pop.
Nevermind è un debutto tecnicamente molto riuscito, che piacerà sicuramente agli amanti del genere e delle commistioni.
Come di evince dalla copertina, un buco da cui viene fuori il volto di Sete, Nevermind è una finestra sul mondo della giovane artista che attraverso la musica cerca di risvegliare in primis se stessa da una sorta di torpore diventato routine fino a trasmutare in un loop da cui non sempre è facile uscire.
Le nove canzoni parlano appunto della voglia di uscire da questo loop, e per il risveglio è stato scelto un mix tra suoni urban, synth e trap, con un pizzico di rap che ormai non guasta mai. Onnipresente anche l’anima pop melodica di Sete, che non dimentica l’amore per il canto (è laureata in canto jazz), che pervade tutto il lavoro e che tocca il suo apice nella traccia che chiude il disco: la delicata Nati così.
La resa migliore di Sete è comunque nelle canzoni più urban, come il primo singolo uscito ormai un anno fa: In loop, ovvero la lotta per uscire dal torpore di se stessi: “Cadi verso i soliti vuoti/ di cui ti circondi/ entri in fight nei giorni di sole/ e rimani con la testa fra le tue mani/ l’ansia che invade tutti i tuoi piani/ esci per strada, la tua voce/ rimane indietro”.
Molto riusciti anche i brani Nevermind, che dà il titolo al disco, e Din don dan, una fusione riuscita di trap e urban senza tralasciare l’aspetto pop.
Nevermind è un debutto tecnicamente molto riuscito, che piacerà sicuramente agli amanti del genere e delle commistioni.
