Sara Battaglini Vernal love
2021 - Auand Records / Goodfellas
Le sette tracce ipnotizzano, si è detto; colpiscono la cura per gli arrangiamenti, la bravura dei musicisti, l'intensità della voce di Battaglini, che esprime, in testi raffinati ed evocativi, tematiche non solo femminili, ma universali, come la nostalgia, la ricerca di nuovi spazi, la lotta interiore per superare il rischio di chiudersi all'altro e ad altre esperienze. Le atmosfere cangianti, rese perfettamente dai suoni, riflettono il costante dialogo intimo di un'autrice sensibile, sincera, che non teme di mettersi a nudo e di proporre il proprio punto di vista all'ascoltatore.
Sono sette tracce, come i giorni della settimana, in un ideale percorso che guida l'ascoltatore alla scoperta di sfumature sempre diverse, ma sempre ugualmente raffinate e immediate insieme; un ascolto impegnativo, ma molto gratificante, dallo smooth jazz dell'iniziale Siren, fin da subito guidata da una ritmica importante, all'intreccio di voce e fiati di Eerie day, for you, passando per la quasi drammatica White, dalla lunga coda percussiva, che lascia spazio alle riflessioni di chi ascolta, o all'emblematica Dialogue, in cui il dualismo emerge netto, sia nelle pieghe della voce di Battaglini, sia nell'affascinante intarsio di elettronica e acustica, segno evidente di un profonda riflessione sulla composizione e sull'arrangiamento.
Am I hysterical?, si e ci chiede Sara Battaglini, in una traccia, in cui il pianoforte sottolinea ogni vibrazione della sua voce e la prolunga quasi in un intermezzo strumentale alla Nyman. Non crediamo; pensiamo invece che la donna e l'artista siano tanto strettamente compenetrate, che sia impossibile scinderle. Ed è questo il valore aggiunto di queste sette, magnifiche tracce.