Un ritorno gradevole quello di Ruth Gerson, cantautrice newyorkese, ora trasferitasi a San Francisco: l´avevamo vista passare velocemente qui in Italia all´epoca di Wish (2001), un disco che non aveva certo lasciato il segno ma che lanciava parecchie aspettative circa lo stile folk-pop moderno di questa ragazza.
E ovvio, quando si parla di una folk singer si è subito portati a paragonare immediatamente lo stile vocale dell´artista: del resto la Ruth, già nove anni fa, si era lasciata influenzare da un modo espressivo che ricordava parecchio - Sheryl Crow per la tecnica vocale - e Ani Di Franco per la carica espressiva – caratteristiche che oggi non sono scomparse o realmente rivoluzionate, quanto arricchite da una certa rotondità melodica più affine al carattere artistico della nostra.
Di esperienza Ruth Gerson ne ha da vendere e quando compila le canzoni di un disco non lascia nulla al caso: lo dimostra la sua solo-performance in riva al lago di Pusiano (serata di presentazione della Buscadero Day che si terrà a Pusiano con ospiti i Son Volt il 18/07), in cui emerge tutta una particolare eleganza, dimostrata da un tocco di chitarra davvero considerevole, frutto di un´esperienza matura e di una padronanza tecnica degna di nota.
Così è stato anche su questa 5° prova, le piano ballads capitanate dalla nostra bella riccioluta sono un tocca sana per le nostre orecchie: si parte con "Fresh Air" guidata dai tasti bianchi e neri guidati dalla stessa Ruth, un suono caldo e piacevolmente invadente, atmosfere assolutamente ripetute con la successiva title-track, in cui l´artista riesce ad esprimere questo suo carattere musicalmente solitario.
Un suono diretto e ben calibrato sulla voce di Ruth, una produzione davvero ottima, volta di tanto in tanto a placare quelle piccole defaiance, quando la voce di Ruth cade debole sugli acuti e nelle profondità soul: per questo le atmosfere vengono edulcorate da un effettistica più artificiale, come nel pop di "Bulletproof" o dai contributi strumentali in "Stay With Me", che alzano il tiro melodico ma purtroppo nascondono la naturalezza di questa cantautrice.
This Can´t Be My Life gira quasi sempre intorno ad un suono pop moderno, quasi a prendere le distanze da una base folk, che spesso sarebbe dovuta uscire più spontaneamente, come splendidamente riesce a fare breccia in apertura di disco e replicata in "Does Your".
In questo disco Ruth si manifesta con una doppia anima, si affronta in un irrisolto conflitto artistico, tra elaborazione sonora e naturalezza folk: la Gerson in alcuni momenti del disco osa e seppur con qualche imperfezione riesce a comunicare questo condensato autentico di sentimento femminile. Raggiunge una sufficienza questa sua nuova prova, ma non riesce ad andare oltre; forse proprio perché l´artista si è lasciata trasportare dalla convinzione di farsi cucire addosso un vestito sonoro troppo stretto e luccicante per la sua anima pura e semplice.