Aisthanomai – il dramma della coscienza<small></small>
• Italiana, Sperimentale

Romina Daniele Aisthanomai – il dramma della coscienza

2008 - Autoprodotto

08/05/2008 di Simone Broglia

#Romina Daniele #Italiana

Esce a due anni di distanza dal Premio Stratos, ricevuto come giovane proposta, “Aisthanomai”, secondo disco della vocalist Romina Daniele.
Di sicuro non si tratta di un disco di facile e agile ascolto, anzi, è uno di quegli album a cui siamo sempre meno abituati, che ci mettono di fronte un progetto compiuto di sperimentazione. Proprio questo aspetto strutturale più che concettuale è quello che in primo luogo colpisce l’ascoltatore.
Il corposo libretto con l’esposizione dettagliata, a livello estetico-teoretico, dell’opera e delle scelte artistiche denota una preparazione fatta di studio che senza dubbio diventa uno dei tratti maggiormente caratterizzanti dell’opera di Romina Daniele.
Il precedente disco dal titolo “Diffrazioni Sonore”, esposizione abbastanza limpida di una delle maggiori caratteristiche dell’onda sonora, era concentrato sulla sperimentazione vocale, togliendo spazio da un lato alla possibilità di un progetto musicale più strutturato e dall’altro alla possibilità di espressione verbale.
In questo “Aisthanomai”, uscito tre anni dopo “Diffrazioni Sonore, si nota l’approfondimento di un lavoro in studio sviluppato in diversi ambiti artistici che vanno dal teatro, di cui la Daniele fa propria un’impostazione recitativa, all’estetica, di cui esamina una visione deleuziana dell’arte, fino alla poesia.
Oltre a questi aspetti, che di sicuro sono un contributo importante nella struttura del disco, rimangono fondamentali la componente musicale e quella vocale.
La prima si basa sull’elettronica: concentrandosi sul suono, viene portato avanti un discorso legato alle frequenze, molto spesso sulle onde sonore a bassa frequenza, che giocano un ruolo importante a livello percettivo.
Il tema portante è però la voce, cardine di tutto il disco: non uno strumento, non un mezzo per creare sinonimi, la voce è la presenza stessa dell’artista (come tiene a sottolineare l’autrice).
Se la voce è la presenza fisica, allora nel disco viene presentata una coscienza scissa, divisa e ricomposta, separata per frequenze, in grado di dilatarsi, stendersi, appianarsi e acuirsi in pochissimo spazio. Una coscienza/voce che si spezza e, tramite elaborazione digitale viene, ripresa e unita a parti sonore non vocali.
Romina Daniele ci presenta un lavoro di ricerca che a fine ascolto lascia soddisfatti per la possibilità sempre meno frequente di avere un disco con alle spalle un progetto di sperimentazione: una ricerca sul suono, sulle dinamiche, sul timbro vocale, sul teatro, sul testo poetico, sull’estetica, sul corpo.

Track List

  • Intro|
  • Materia|
  • Entracte|
  • Echo|
  • Dix ans, vingt ans|
  • Nuit sur le Champs Elysees (Take 1)|
  • Nuit sur les Champes Elysees (Take 2)|
  • Sguardo (Take 1)|
  • Sguardo (Take 2)|
  • Fallacità (Take 1)|
  • Fallacità (Take 2)|
  • La prova|
  • Poiesis I|
  • Poiesis II|
  • All’esterno di me|
  • Vero (Remake I)|
  • Vero (Remake II)