Ahura<small></small>
• Psychedelic

Rollerball Ahura

2008 - Wallace Records

09/06/2008 di Massimo Sannella

#Rollerball #Psychedelic

L’uscita di un nuovo lavoro dei Rollerball è sempre accompagnata da una certa curiosità da parte della critica e dei loro molti fans.
La stralunata band di Portland, Oregon, difficilmente lascia l’amaro in bocca; con la loro musica fool disseminata in ben dodici album, una decina di Ep, 7’’ e una marea di compilations, i Rollerball mischiano sapientemente pop-psichedelico ed elettronica in un cantautorato che rituffa jazz, new wave e una certa avanguardia nelle sperimentazioni di Sun Ra, Red Krayola, Acid Mothers Temple. È questo il tocco segreto che ha reso la loro ricetta unica e che nel corso degli anni ha creato un vero e proprio culto. Perché su una cosa non ci sono dubbi: non basta andare ad attingere nel mare nostrum del rock degli ultimi cinquant’anni per portare a casa canzoni interessanti. Ci vogliono capacità ed una formula che non suoni ripetitiva e per ora quella dei Rollerball non è ancora arrivata alla noia. Affatto!
“Ahura”, il nuovo album, è una lavoro “espanso”, che va oltre la psichedelia per raggiungere l’onirico senza mai uscire dalla forma canzone, quel cantautorato di tradizione seventies che si riavvolge e tramuta in un geniale future-folk melodico e transgenico nel quale la voce di Mae Starr libra senza condizionamenti, facendo di questo nuovo lavoro un ulteriore capitolo di grandezza della loro produzione artistica.
Un disco “espressionista”, che disegna, scrive, elucubra nuove frontiere di suoni preservando la tradizione delle radici pop; concettualmente free nelle trombe jazz di “Duluth”, aleggiante nel dub-elettronico spaziale “Towel boy tent”, classico nei tasti di pianoforte ipnotico “Simon”, ombroso nel pad dark sciamanico “Taxidermy eye” oppure nei beat di samplers e programming di “Twinkle burroughs”. Quindici tracce che trasportano nell’atemporale dei Jackie-O come nella superfice terrestre del pop dream dei Mercury Rev o dei Luna; una fantasmagorica ridefinizione dell’arte del “viaggio” sonico che tra testi capienti, arrangiamenti bizzarri, intermezzi e disturbi elettronici, mantiene desta l’attenzione fino in fondo.
I Rollerball fanno di nuovo centro e si gusta la sensazione finale di un successo quantomeno aspettato, che rotea nel dinamismo di una vasta gamma di soluzioni musicali provocanti, spalmate su di una scrittura tanto essenziale quanto brillante.

Track List

  • Cesena sweet pants|
  • Tweaker developes like a diamond|
  • American alcoholic|
  • Duluth|
  • Towel boy tent|
  • Bitsey I need a boss|
  • Tim whitmer|
  • Simon|
  • For edie|
  • Kevin loves snowmen|
  • Terry’s theme|
  • The highersons|
  • Karen c.|
  • Taxidermy eye|
  • Twinkle burrough