Rocío Rico Romero Roca Básica
2014 - Liquido Records & Produzioni
La malinconia è il sentimento che impregna le nove canzoni che compongono il disco, cullato dal timbro non convenzionale della voce di Rocío e amplificato dalle note degli strumenti che accompagnano i brani (batterie, percussioni, chitarre acustiche ed elettriche, basso, tastiere) che creano un suono a metà strada tra l’acustico e la musica ambient.
A sottolineare queste atmosfere sono anche delle canzoni che poco hanno a che fare con la forma canzone cui siamo abituati e i cui testi sembrano più dei mantra poetici con versi molto brevi e spesso ripetuti che descrivono scene piene di malinconia, come ad esempio Isabel (“Io, scelgo la notte. Io, scelgo la notte...intrecciandomi nel suo racconto. Io, scelgo la notte. Alleata della mia estenuazione e del battito che si incrina. Io, scelgo la notte. Nel carcere della veglia abbandono il mio corpo… incateno i miei sogni alle mie mani. Li ruba e non li ridà indietro") o Sono fragile ("Sono..., sono..., sono fragile. Sono..., sono fragile. Il filo che mi regge si sgrana, il filo che mi tiene si sgrana, il filo che mi tesse si sgrana- Morbida..., morbida..., morbida la luce che: raccoglierà il mio sguardo se cade, raccoglierà lo sguardo che cade, raccogli tu il mio sguardo se cade. Sono..., sono..., sono fragile").
Divisa tra le sue origini (Huelva) e l’Italia (la cantautrice vive a Bologna), Rocío Rico Romero tenta di amalgamare le due culture cantando, oltre che in spagnolo, in italiano, nonostante l’impronta andalusa impregni tutto il disco.
Un lavoro, quello di questa cantautrice, dotato di una grande forza ammaliatrice se ci si lascia trasportare dalle atmosfere, ma che lascia poco se si fa caso ai testi.