Roberto Diana & Elgafar Crossings
2020 - Raighes Factory
Prendete Roberto Diana, uno dei migliori chitarristi italiani, che ha suonato con artisti del calibro di Will T. Massey, Steve Lukather, Tony Levin, Vinnie Colaiuta, Frank Gambale, Brian Ray o Chris Cacavas, mettetegli al fianco Tommy Berre, alias Elgafar, un chitarrista norvegese, ed ecco una contaminazione intrigante e rilassante, di qualità eccelsa, per tenerci a lungo compagnia in questa strana estate, che ha bisogno di note ricche di quiete e pace.
Nasce così Crossings; un incrocio fra corde fatte vibrare da dita esperte, che sanno trarre da esse suoni mai banali, sempre raffinati, ma senza inutili e sterili virtuosismi. L'ascoltatore, fin dalla prima traccia di un disco tutto strumentale, si sente trasportato in un volo fra il Nord Europa e il Mediterraneo, spaziando fra l'Isola di Spargi, l'isola dell'Arcipelago de La Maddalena, a cui è dedicato un brano particolarmente denso di sfumature world e folk, fino a gustare uno scenario tipicamente nordico, con una Summer Snow, che evoca la migliore tradizione dei duo chitarristici.
Chi pensa che la sensibilità sarda di Diana possa avere difficoltà nell'incrociarsi con il carattere più ritroso di Elgafar, deve ricredersi: in tutte le tracce si avverte chiarissimo l'intento di rendere il crossing un punto di contatto importante, per fare nascere un nuovo campo di ricerca musicale, imperniato proprio sulla convivenza, sull'armonia, sul bisogno di condividere emozioni e riflessioni positive.
Il disco è uno scrigno di gioielli, come Ojos verdes, romantico ed evocativo, o Dalla finestra, che dà proprio la sensazione, come in Si sveglia il sole, di aprire occhi e cuore a un nuovo giorno, o perfino a una nuova vita. Un momento particolare, come quello che stiamo vivendo, richiede una colonna sonora che ispiri, e Crossings possiede le note e il sound perfetto per aiutarci a sognare A better Tomorrow.
Nasce così Crossings; un incrocio fra corde fatte vibrare da dita esperte, che sanno trarre da esse suoni mai banali, sempre raffinati, ma senza inutili e sterili virtuosismi. L'ascoltatore, fin dalla prima traccia di un disco tutto strumentale, si sente trasportato in un volo fra il Nord Europa e il Mediterraneo, spaziando fra l'Isola di Spargi, l'isola dell'Arcipelago de La Maddalena, a cui è dedicato un brano particolarmente denso di sfumature world e folk, fino a gustare uno scenario tipicamente nordico, con una Summer Snow, che evoca la migliore tradizione dei duo chitarristici.
Chi pensa che la sensibilità sarda di Diana possa avere difficoltà nell'incrociarsi con il carattere più ritroso di Elgafar, deve ricredersi: in tutte le tracce si avverte chiarissimo l'intento di rendere il crossing un punto di contatto importante, per fare nascere un nuovo campo di ricerca musicale, imperniato proprio sulla convivenza, sull'armonia, sul bisogno di condividere emozioni e riflessioni positive.
Il disco è uno scrigno di gioielli, come Ojos verdes, romantico ed evocativo, o Dalla finestra, che dà proprio la sensazione, come in Si sveglia il sole, di aprire occhi e cuore a un nuovo giorno, o perfino a una nuova vita. Un momento particolare, come quello che stiamo vivendo, richiede una colonna sonora che ispiri, e Crossings possiede le note e il sound perfetto per aiutarci a sognare A better Tomorrow.
