Se cercate un autentico disco natalizio, un disco di grandi melodie interpretate con calore ed emozione, non c'è bisogno di scomodare crooner americani o canadesi, o qualche loro imitatore nostrano. Nella preziosa collana Fonè Jazz, che grazie alla tecnologia Super Audio Cd promette una riproduzione del suono più naturale e autenticamente dal vivo, è uscito questo Paris Blues: 11 brani suonati con “rispettosa intensità” (sono parole loro) dal duo Riccardo Zegna (pianoforte) e Giampaolo Casati (tromba, cornetta, flicorno), sodalizio consolidato in anni di concerti e ora impegnato in questo nuovo progetto in studio. Si fa per dire, perché qui il classico studio non c'è: a far da complice al raffinato jazz “da camera” di Paris Blues provvede l'eccezionale acustica garantita dalle antiche volte in cotto dell'albergo Il Castello di Certaldo Alto, in Toscana, che ha già ospitato la realizzazione di diversi progetti della Fonè.

Inquadrato in un contesto così raffinato, l'amalgama tra i due artisti funziona efficacemente. Casati bada soprattutto al suono, pastoso e ricoperto da un'elegante patina di antico, facendo “vibrare” alcuni classici più o meno noti. Zegna si muove un po' più a di lato, con qualche scarto armonico e ritmico che aggiunge un pizzico di pepe alla “classicità” del prodotto: niente di straordinariamente ricercato, o astratto, perché il contesto non lo richiede. Ne scaturisce un cd (o vinile) che è una raccolta di melodie calde e voluttuose, ripescate con gran gusto soprattutto dal repertorio di Duke Ellington ma anche da Dizzy Gillespie, Cole Porter, Irving Berlin... Ben 6 pezzi su 11 sono del “Duca”, ma non ci sono scelte scontate, né quello che ci si aspetterebbe sicuramente di trovare.

Per quasi un'ora, i tempi medi e lenti la fanno da padrone. La title track, tratta dalla colonna sonora dell'omonimo film del 1961, è una dolente ballata di grande fascino, con accenti blues che emergono qua e là. Reflections In D, capolavoro ellingtoniano da The Duke Plays Ellington (1953), proposto in passato anche da Bill Evans, conferma tutta la sua straordinaria modernità fatta di accordi sospesi che creano un'atmosfera di inaspettato disincanto. Le mille influenze e sfumature del grande compositore, arrangiatore e bandleader ci sono tutte e vengono ricondotte al cuore del progetto, che esalta soprattutto l'intensità delle melodie e dei temi più che la ricercatezza degli assoli. Lo si avverte in due standard come Ishafan, di un esotismo sognante, appena accennato, o Just Squeeze Me, omaggio alle pigre e atmosfere del Sud e allo stile di Louis Armstrong, uno degli ispiratori di Casati. È interessante anche il lavoro fatto sui due pezzi di Gillespie. Il tema spigoloso di Be Bop, brano che diede l'etichetta definitiva a una rivoluzione musicale, viene rallentato e approfondito per trasformarlo in un dolente canto blues. Con Alma, del periodo afro-cubano di Gillespie, è spogliata del suo ingombrante apparato ritmico e rivela una delicata dimensione introspettiva.

Attirare l'attenzione senza i fuochi d'artificio della tecnica strumentale, proponendo un repertorio rilassato, fatto quasi solo di standard e ballate antiche, non è un'impresa facile, soprattutto nel caos della discografia attuale. Ma scansando pregiudizi e conclusioni affrettate, Paris Blues si rivela un disco tutt'altro che scontato, confezionato con grande eleganza, ricco di sfumature che si rivelano ascolto dopo ascolto. E per una volta, a Natale, tacciano i “tromboni” e si dia fiato alle trombe, quelle vere.

 

Track List

  • All Too Soon
  • Cotton Tail & Drop Me Off In Harlem
  • Reflections In D
  • Someday Sweetheart
  • Paris Blues
  • Be Bop
  • Ishafan
  • Just One Of Those Things
  • Just Squeeze Me
  • Con Alma
  • If I Had You