Riccardo Fioravanti Trio + Trumpets Coltrane Project
2012 - Abeat
#Riccardo Fioravanti Trio + Trumpets#Jazz Blues Black#Jazz #Art jazz
Il trio base composto da Riccardo Fioravanti (contrabbasso), Andrea Dulbecco (xilofono e marimba) e Bebo Ferra (chitarre acustiche) è una formazione attiva da tempo che già nel 2005 aveva dato alla luce un progetto analogo dedicato ad un altro gigante del jazz : Bill Evans. Non si trattava di una riesecuzione né di una rielaborazione in senso stretto; non per nulla i musicisti non ricorsero al pianoforte.
Stessa logica generale in questo lavoro, dove non solo si registra l’assenza del sax ma in generale l’organico è parecchio divergente rispetto alle lineup del grande di Hamlet.
I fiati sono rappresentati da diversi ospiti di eccellenza alla tromba: Giovanni Falzone, Fabrizio Bosso e Dino Rubino.
La scaletta è composta da brani tratti dalla discografia di Coltrane (A Love Supreme, Giant Step, Impression, Coltrane’s Sound, Coltrane Jazz e Coltrane Plays the Blues) ai quali si aggiungono alcune composizioni del trio tutte in qualche modo orientate al tema del disco.
Pur ben sapendo che la cosa poteva essere distorcente il nostro approccio si è basato su di un ascolto comparato tra le versioni originali e quelle proposte dai musicisti in questione; l’avventura si è rivelata faticosa ma decisamente interessante (tanto da consigliarla a chi abbia voglia di vivere in profondità questa stimolante proposta artistica).
Non ci intratterremo in analisi troppo specifiche, che tra l’altro sarebbero al di là della nostra portata; pur tuttavia desideriamo proporre qualche scampolo di riflessione.
Resolution (da A Love Supreme). Coltrane impiega swing e urgenza, ritmi torrenziali, linea melodica chiara interallacciata a un impro spirituale sublimata, a tratti, nell’astrattismo della scelta modale. Fioravanti & C evitano la ritmica travolgente, rispettano la linea melodica e coniugano in un perfetto equilibrio il loro carattere lirico / mediterraneo (si ascolti Ferra) con i richiami più secchi di Falzone, decisamente all’altezza dell’impresa. La sensazione è che i musicisti siano riusciti a sintetizzare la base di Coltrane con la loro arte, in un segno di rispetto e con una spinta creativa personale a beneficio anche dell’accessibilità (e questo non è un male).
Moment’s Notice (da Blue Trane). E’ un brano del periodo hard bop di John, datato 1957. Domina lo scorrere del ritmo molto afro, un piano in contro tensione, la classica staffetta di chorus solisti tipica di questo stile, il gusto della ricerca armonica e dell’improvvisazione trascinante. Anche qui il trio gioca su di un piano più equilibrato e non a caso l’ottone è quello di Bosso; Fabrizio risulta più leggibile, quasi più mainstream. L’africanità ritmica è sostituita da una metronomia tra basso e chitarra e il controtempo del piano originale è surrogato dalle vibes, con un effetto quasi latino; meritevolmente ( a nostro avviso) è evitato il tedioso alternarsi di solisti e l’impasto è ancora una volta sintetico e chiaro.
Mr. Sym (da Coltrane Plys the Blues). Qui il distacco tra l’originale e l’esecuzione del combo italiano é leggermente ridotto, probabilmente grazie alla base blues sostanzialmente rispettata. Il ritmo è dilatato nella scelta del tempo sulle note di Falzone e le sfumature latine di Ferra sono evidenti; tuttavia il tempo tenuto sul beat, il senso percussivo del basso e le vibes bluesate ricordano più da vicino l’impianto originale.
Il trio dà poi un’eccellente prova di sé nei brani di proprio pugno tra i quali vorremmo citare Descent, che ci ha riportato, anche se in modo sommesso, ad alcuni momenti di A Love Supreme; ci ha colpito l’uso del fugato tra vibes e chitarra e l’alternarsi di profumi mediterranei ed orientali, vicini a certe sensazioni dell’ultimo Coltrane. La cifra di merito è che qui tutto è a carico del trio che non cede di un millimetro e la conclusione quasi solenne e certamente europea ci fa chiaramente capire che siamo nel XXI secolo.
Gran bel lavoro, denso di capacità tecniche, sensibilità, cultura, visioni trasversali e soprattutto personalità. Chissà in quanti lo apprezzeranno? Sempre pochi rispetto al merito espresso.