Sunset Motel<small></small>
Americana • Roots

Reckless Kelly Sunset Motel

2016 - No Big Deal Records / IRD

17/10/2016 di Giuseppe Verrini

#Reckless Kelly#Americana#Roots #roots-rock #micky and the motorcars #Willy Braun #Cody Braun

A tre anni di distanza da Long Night Moon ecco il nuovo disco, Sunset Motel, che è il  nono album  in studio oltre a due live, per i Reckless Kelly, gruppo composto da cinque elementi di Austin, Texas, che con questo lavoro celebrano degnamente i venti anni di attività.

La band dei fratelli Willy e Cody  Braun, una bella e  singolare famiglia se si pensa che anche i due fratelli  minori, Gary e Micky suonano assieme e sono i leader di un altro pregevole gruppo, Micky and the Motorcars, ha sempre sfornato buoni/ottimi dischi con  un bel suono elettrico ricco di influenze roots, southern-rock, (Texas) Red Dirt, country e del classico rock americano anni ’70.

Tredici nuovi brani, tutti firmati dai due fratelli, che ci consegnano un sano e genuino disco di roots-rock, ricco di belle melodie e alternanze tra ballate e brani decisamente tirati  con la calda e poderosa voce di Willy, che a tratti ricorda quella di Steve Earle.

Il disco parte alla grande con How can you love him (you don’t even like him) con un corposo e solido  muro del suono country-rock e la bella armonica di Cody in evidenza, Radio è il brano più rock, chitarre sporche, assoli, riff, che vede ospite anche  l’altro fratello, Micky, alla chitarra, e un suono che ricorda i Black Crowes, Buckaroo è una splendida ballata mid-tempo dove la voce di Willy la fa da padrone per un brano che potrebbe diventare un sicuro hit.  La title track Sunset motel è più intima, folk, quasi melanconica con una languida steel guitar, la splendida ballata  The champ, è un altro momento di grande musica, mentre con la successiva One more one last time, si ritorna ad atmosfere  più intimiste e dolci con di nuovo l’armonica di Cody in primo piano.   

 Una prima parte del disco quindi ricca di ottimi brani, a cui segue una seconda parte leggermente inferiore, ma sempre comunque di buon livello, con brani come Volcano, altra deliziosa ballata,  Give it up solido, brillante e classico rock e Moment in the sun un brano  di chiara derivazione Springsteen anni ’80.

Sunset Motel è un lavoro che, anche se non presenta niente di particolarmente nuovo e a volte appare un po’ commerciale,  strizzando forse l’occhio alla programmazione delle radio, si ascolta sempre con grande piacere e conferma il valore e la bravura della band.

Dal Texas sempre cose buone. 

Track List

  • How can you love him (You don’t even like him)
  • Radio
  • Buckaroo
  • Sunset Motel
  • The Champ
  • One more one last time
  • Forever today
  • Volcano
  • Give it up
  • Who’s gonna be your baby now
  • Moment in the sun
  • Sad songs about you
  • Under lucky stars