Quinto Stato Le ultime tracce di mr. tango
2007 - Midfinger Records
Il precedente, datato 2003, era stato accolto bene dalla critica che aveva sottolineato le capacità melodiche del gruppo e la freschezza dei testi. In effetti l’impatto anche con questo disco è positivo: si sentono le caratteristiche melodiche e noise, l’immediatezza rock e le costruzioni e intrecci di chitarre sempre oculatamente curate.
La presenza di Giorgio Canali si fa sentire molto nell’impronta estetica dei brani, soprattutto in pezzi come “Cani surgelati nello spazio” che, oltre a lavorare sonoramente su chitarre graffianti e in dialogo con i feedback, imposta il testo sulla vena critica cara allo storico chitarrista dei C.S.I.
In realtà poi il rapporto della band con Canali è stato di progressiva indipendenza: da buon produttore ha co-prodotto il primo disco, collaborato in alcuni brani del secondo, mentre per questo lavoro si è limitato a gestire le registrazioni e curare il mastering allo studio NHQ.
A livello sonoro i Quinto Stato seguono parecchio le tracce del maestro, ma non è un male; nei testi invece forse raggiungono punti più visionari che si staccano un po’ dal realismo e dall’invettiva che caratterizza la scrittura di Canali.
Giocano inoltre con i timbri all’interno del disco, proponendo brani acustici e non distorti come “Scibidi” arpeggiata e delicata. Il gioco fra timbri maschi e femmine si ripropone anche nelle singole canzoni ad esempio nella bella “Palermo”, dove si può sentire anche la cura dei suoni e delle chitarre nella strofa.
L’influenza dei Tre Allegri Ragazzi Morti, spesso citati per il precedente disco, si sente molto poco: oggi i Quinto Stato hanno un approccio più maturo e cresciuto. Si veda ad esempio un brano come “Ancora nuvole” dove il testo ha sicuramente una sua autonomia rispetto alla musica, mentre il riff di chitarra distorta che ritorna è un ottimo espediente musicale per provare a cambiare la struttura di un brano e lo stesso per il breve bridge di effetti distorti con la chitarra poco prima della chiusura.
“Le ultime tracce di Mr. Tango” sono state ritrovate in un ambiente umano decisamente disastrato, in cui la guerra è all’ordine del giorno con i suoi suoni lancinanti, mentre in “Settequarti” alla realtà dei fatti si uniscono visioni intime e tenui che percorrono un tragitto verso l’interiorità della persona “Noventa”.
Di sicuro un buon disco all’interno della scena nazionale.