In An Ambient Way<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz

Powerhouse In An Ambient Way

2015 - Chesky Records / IRD

27/10/2015 di Pietro Cozzi

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Non musica da ascoltare, ma musica per “viverci dentro”: la definizione che il trombettista inglese Ian Carr diede dei dischi prodotti da Miles Davis a partire dalla fine degli anni Sessanta potrebbe essere lo spot più riuscito per In An Ambient Way, reinterpretazione del classico In A Silent Way (1969) confezionata dalla Chesky Records nella collana dedicata al “binaural sound”. Registrato in alta risoluzione, con un sestetto che improvvisa davanti a un solo microfono, il cd dovrebbe dare all'ascoltatore la sensazione di trovarsi seduto di fronte alla band. Un saggio di musica spaziale e tridimensionale, apprezzabile soprattutto con un paio di cuffie di buon livello, realizzato dai Powerhouse, super-gruppo composto per l'occasione da Wallace Rooney (tromba), Bob Belden (sax soprano e flauto, purtroppo scomparso un mese prima dell'uscita del disco), Oz Noy (chitarra elettrica), Kevin Hays (Fender Rhodes), Daryl Johns (basso) e Lenny White (batteria).

Rifare In A Silent Way, disco di transizione e di decollo verso il Davis più compiutamente elettrico, è impresa ricca di insidie e ambiguità. Da una parte è un disco assolutamente irripetibile, costruito in quel preciso istante e una volta per sempre sulle libere improvvisazioni dei musicisti di allora, che si basarono su pochissime strutture, quasi dei ritagli di musica: riff, ostinati, pedali di basso, poche melodie esili. Ma proprio per questa sobrietà è, al contrario, un'opera replicabilissima, a patto di non tradirne lo spirito, quel mood quieto e silenzioso, astratto e misterioso, capace di rimanere in bilico fra potenza e atto per quasi un'ora. Questa è la sorgente di tutto il suo fascino conturbante, la sua magia, la sua inossidabile resistenza all'invecchiamento. Fin dalla prima traccia di In An Ambient Way (Shhh/Peaceful), introdotta dall'inconfondibile pedale del basso, è invece evidente che qui i solisti si stagliano ben più evidenti e riconoscibili rispetto al denso e sospeso suono d'insieme che caratterizzò le incisioni del febbraio 1969. Tutto il disco subisce un'accelerazione funk, inevitabilmente più in linea con l'attitudine del Miles successivo, almeno fino al provvisorio ritiro dalle scene nel 1975.

Fatte queste premesse, In An Ambient Way è un disco godibilissimo, che copre tutta la scarna tracklist dell'originale aggiungendo Early Minor, intelligente ripescaggio dalle session, e Mademoiselle Mabry, brano di derivazione hendrixiana tratto da Filles De Kilimanjaro (1968, il disco precedente di Davis) e impostato sulle cadenze di The Wind Cries Mary. A guidare le danze sono la tromba di Wallace Rooney, investito dalla stesso Miles come suo successore, e il versatile chitarrista Oz Noy, che si muove su sentieri fusion e quasi rock tout court - a volte un po' sopra le righe, soprattutto su It's About That Time - ben lontano dallo stile languido e bluesy di John McLaughlin sull'originale. Bob Belden, noto soprattutto per aver curato le riedizioni di numerosi album di Miles Davis, è più convincente al flauto sulla diafana In A Silent Way (ripresa due volte) che al sax soprano, dove il suo timbro è abbastanza dimesso, anonimo. Kevin Hays, al Fender Rhodes, è il più efficace e credibile su tutte le tracce, sia come accompagnatore che come solista, perfettamente immerso nello spirito dell'operazione: basta ascoltarlo introdurre, in un esaltante interplay con il grande Lenny White, Mademoiselle Mabry, fino a lanciare l'assolo di Rooney, che è un piccolo compendio di tutte le variabili dello stile davisiano.

Una parola merita anche l'esperienza di ascolto, che è affettivamente avvolgente e appagante: a tratti i suoni sembrano provenire da uno spazio indefinito della stanza, fuori della cuffie, quasi si fosse circondati dalla musica. Anche senza essere degli audiofili incalliti, il progetto “binaural sound” merita sicuramente un plauso.



 

 

Track List

  • Shhh/Peaceful
  • In A Silent Way
  • It`s About That Time
  • Early Minor
  • Mademoiselle Mabry
  • In A Silent Way (outro)