Popforzombie Ricordati di vivere
2024 - Popforzombie Comunicazione /Audioglobe
I Popforzombie sono un gruppo torinese nato nel 2016 e che già nell’anno successivo pubblicano il loro disco d’esordio omonimo, mentre nel 2020 viene registrato /mixato e prodotto da Max Casacci un EP di 4 brani. Durante il lockdown i Popforzombie lavorano al loro album più intimista intitolato Cose Piccole.
Il quintetto è formato da Paolo Passera Poli (voce, cori), Michele Battaggia Bozzi (chitarre, tastiere, midi, armonica, cori, autore dei brani), Davide Costa (basso), Roberto Zaffaroni (batteria e percussioni).
Nel 2024 esce Ricordati di vivere che si avvale della produzione di Flavio Ferri e ospitano nuovamente Tommaso Cerasuolo (canta nel brano Padre), Talèa al secolo Cecilia Quaranta, voce in Meglio di così, Mariano Deidda (voce in Chagall), Roberto Tiranti (voce solista in Ricordati di vivere, nella alternative version).
Sono dodici pezzi inediti della band e quattro nuove versioni con e di ospiti d’eccezione per una band cantautorale, che propone un folk-pop-rock intimo, acustico, con alcune incursioni nell’indie-rock. Melodie orecchiabili, canzoni confidenziali, dove le domande che si pongono forse resteranno per sempre senza risposte (Che ne pensi). Perché la vita è dura, è solo una (Lo sai) e ispira preghiere laiche per affrontarla un po' meglio (in Prometeo e in Meglio di così). L’amore disincantato è raccontato in Hai ragione ma ti sbagli mentre Ricordati di vivere è malinconica ma convincente. Meglio di così, Chagall, Discesa e Ricordati di vivere vengono poi riproposte con versioni alternative dagli ospiti e rispettivamente cantate da Talèa, Mariano Daidda e Danilo Pala, Andrea Chimenti e Roberto Tiranti.
La band ha allacciato nel tempo rapporti sempre più stretti con molte delle più interessanti realtà musicali italiane, entrando a far parte della rete creativa SBAM (acronimo di Scambi di Bellezza Artistica e Musicale), un collettivo musicale indipendente di musicisti e artisti impegnati nella ricerca della bellezza e di nuove forme di espressività.
Il quintetto si sente parte integrante del cosiddetto “cantautorato indie”, che secondo loro vive in un costante periodo fertile, e nasce da una necessità espressiva; è una band dal DNA analogico che riesce a trasformare bellezza e attitudine all’introspezione in versi, in qualcosa di melodico e trasversale.
Il quintetto è formato da Paolo Passera Poli (voce, cori), Michele Battaggia Bozzi (chitarre, tastiere, midi, armonica, cori, autore dei brani), Davide Costa (basso), Roberto Zaffaroni (batteria e percussioni).
Nel 2024 esce Ricordati di vivere che si avvale della produzione di Flavio Ferri e ospitano nuovamente Tommaso Cerasuolo (canta nel brano Padre), Talèa al secolo Cecilia Quaranta, voce in Meglio di così, Mariano Deidda (voce in Chagall), Roberto Tiranti (voce solista in Ricordati di vivere, nella alternative version).
Sono dodici pezzi inediti della band e quattro nuove versioni con e di ospiti d’eccezione per una band cantautorale, che propone un folk-pop-rock intimo, acustico, con alcune incursioni nell’indie-rock. Melodie orecchiabili, canzoni confidenziali, dove le domande che si pongono forse resteranno per sempre senza risposte (Che ne pensi). Perché la vita è dura, è solo una (Lo sai) e ispira preghiere laiche per affrontarla un po' meglio (in Prometeo e in Meglio di così). L’amore disincantato è raccontato in Hai ragione ma ti sbagli mentre Ricordati di vivere è malinconica ma convincente. Meglio di così, Chagall, Discesa e Ricordati di vivere vengono poi riproposte con versioni alternative dagli ospiti e rispettivamente cantate da Talèa, Mariano Daidda e Danilo Pala, Andrea Chimenti e Roberto Tiranti.
La band ha allacciato nel tempo rapporti sempre più stretti con molte delle più interessanti realtà musicali italiane, entrando a far parte della rete creativa SBAM (acronimo di Scambi di Bellezza Artistica e Musicale), un collettivo musicale indipendente di musicisti e artisti impegnati nella ricerca della bellezza e di nuove forme di espressività.
Il quintetto si sente parte integrante del cosiddetto “cantautorato indie”, che secondo loro vive in un costante periodo fertile, e nasce da una necessità espressiva; è una band dal DNA analogico che riesce a trasformare bellezza e attitudine all’introspezione in versi, in qualcosa di melodico e trasversale.
