La vita nel Cosmo<small></small>
Emergenti • Alternative • Nu-Jazz

Pocodigiorgio La vita nel Cosmo

2024 - Boc

09/10/2024 di Roberta Matticola

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È tutta una questione di proporzioni. O meglio, di punti di vista. Fulminacci in La grande bugia canta “visti dallo spazio siamo ricordi”, e Pocodigiorgio non si distacca completamente da questa frase.

Si intitola infatti La vita nel Cosmo il suo album d’esordio in cui esplora le incertezze e le esperienze della vita, partendo dall’immensamente piccolo per poi arrivare a una loro visione totale e d’insieme. Questo disco si può definire antropocentrico, ovvero mette al suo centro l’uomo protagonista delle più disparate situazioni, che oscillano da una nuova vita sino all’inquietudine inculcata da un futuro precario.

Le tracce del disco sono nove e sin dalla prima, che porta l’emblematico titolo di Incertezza, ci coglie questo senso di instabilità e di dispercezione della propria vita. Con la sua intro che sembra richiamare una possibile citazione di Here Comes The Sun dei Beatles, la canzone racconta il grande sforzo di reinventarsi in una vita in città che, con i suoi ritmi nevrotici, tende ad annichilire: il tema principale è un po’ quello di non perdere la bussola, il proprio Nord, anche quando l’umore oscilla tra alti e bassi.

Tra le vite piccole sommerse da quelle dei turisti in una calda Bologna cantata in Formiche, l’amore leggero nella delicata Dimmi come fai, l’ironica Supernova in cui si dipinge una società egocentrica e l’amore egoista di Pesce rosso, si fa spazio il brano più potente del disco nonché title track dello stesso: La vita nel Cosmo. Composta da un breve ritornello, la canzone dà spazio a un lungo assolo in cui si scorge il senso di disagio e di estraniazione (temi centrali del disco) paragonabili a un vagare nel vuoto.

Invece, tra le tracce più interessanti del disco, emerge sicuramente La strada che si presenta alle orecchie dell’ascoltatore con un’introduzione cupa che lo guida in un brano a tratti cinematografico. Una città quasi vuota, una macchina dispersa sulla Statale e un arido deserto: in questo universo distopico l’unica speranza è racchiusa dall’idea di piantare dei fiori, che possano poi donare vita nuova. Con questa sensazione, scorrono le parole di questa canzone in cui il protagonista, e lo stesso ascoltatore, sentono di essere estraniati da tutto. Molto bella anche Il senso di me che chiude il lavoro e si presenta nella sua forma primordiale ovvero con la sola voce e chitarra.

Quello che colpisce del disco è la sua lentezza: non ci sono ritmi frenetici, allegri, ritmati. Il lavoro è musicalmente coerente nelle nove tracce, presentando una melodia costantemente tenue e misuratamente malinconica, in cui è tangibile lo stampo nu jazz (materia di studio al conservatorio del cantautore calabrese). È proprio per questo motivo che La vita nel Cosmo è un disco da assaporare e da gustare a ogni ascolto, in cui cogliere sempre di più citazioni alla contemporaneità. E forse anche a noi stessi.

Track List

  • Incertezza
  • La strada
  • Formica
  • Dimmi come fai
  • Atomi
  • Supernova
  • Pesce rosso
  • La Vita nel cosmo
  • Il senso di me