Pocket Chestnut Big Sky Empty Road
2014 - Dischi Soviet Studio
#Pocket Chestnut#Emergenti#Songwriting #Indie #Alt-folk #Pop
Una strada dritta, che si perde nel cielo infinito, dando l'idea di un viaggio continuo, che sia mentale o reale, poco importa, la cosa importante è non perdere l'immaginazione, e con Big Sky Empty Road questo non succede, anzi, la band lombarda riesce a stimolarla creando un percorso, che passando dalle dieci tracce dell’intero disco, ci accompagna in una dimensione piena di diapositive e flash.
Atmosfere delicate, nostalgiche e romantiche, impregnano l’album. Una possibile e indovinata colonna sonora, per un ipotetico film che ha come sfondo l’America e le sue lunghe strade; o forse più realisticamente, l’America vista (e magari sognata) dalla finestra della propria casa in provincia.
Big Sky Empty Road è un disco rilassante ed educato, che pur non avendo particolari sussulti e rimanendo all'interno di un filone che è quello prettamente pop indie (con sfumature folk), riesce a creare delle sensazioni positive, grazie tra le altre cose, ad una voce rassicurante (che mi ricorda vagamente e in alcuni momenti, il Bob Dylan meno impegnato. Scusate il paragone) e a suoni accattivanti benché semplici, che senza dubbio sono la parte più interessante dell’album. Entrambi gli elementi danno un tocco diverso ad un lavoro che altrimenti potrebbe risultare piatto alla lunga.
I Pocket Chestnut non cercano strade alternative ma cantano in maniera lineare e lucida la vita normale e le storie di una qualunque quotidianità entro la quale molti potranno ritrovarsi.
Tra i brani che maggiormente lasciano quel senso di rassicurante ripetitività e di altalenante nostalgia, ci sono: Now, Mirror Mirror, Never Again e The Castway, canzoni tra le più piacevoli del disco, che sembrano essere il ritratto esatto dello stile dei Pocket Chestnut.