Pitchtorch<small></small>
Americana • Songwriting • Folk rock, psichedelia, post rock

Pitchtorch Pitchtorch

2019 - Autoprodotto / IRD

16/10/2019 di Gianni Zuretti

#Pitchtorch#Americana#Songwriting

Attratti dal bellissimo progetto grafico della copertina ci accingiamo pigramente all’ascolto di Pitchtorch, senza avere pertanto alcun riferimento su cosa ci aspetta e l’impatto, già dopo il secondo brano, ci fa sobbalzare sulla sedia! Si corre subito ai ripari aprendo lo scarno libretto e scopriamo i nomi degli autori di questo, lo diciamo subito, entusiasmante progetto musicale. Spendiamo pertanto qualche parola in più per presentare degnamente il combo.

Ma chi sono questi Pitchtorch? Dove sono stati finora Mario Evangelista, Danilo Gallo e Marco Biagiotti?! La memoria si scioglie sull’unico nome conosciuto, il bassista Danilo Gallo, colonna portante dei Guano Padano, mentre per Evangelista ci tocca “studiare” e scoprire che è un musicologo, polistrumentista, autore che ha camminato a lungo, nonostante i suoi pochi 35 anni, per le strade secondarie della musica, sia come musicista (The Gutbuckets,  Riserva Moac,) che come saggista e conduttore radiofonico,  giornalista per le più titolate riviste di jazz. Biagiotti invece è parte dei The Vickers, band fiorentina di psych/pop/rock.

Dicevamo che Pitchtorch, titolo dell’album e nome band, è un vero gioiello che l’autoproduzione custodisce, ahimè gelosamente, e che viene “spacciato”  grazie alla distribuzione dell’attenta IRD.

Evangelista, molisano ma di stanza ormai da anni a Firenze, decide di dare sfogo ai cavalli selvaggi della propria creatività senza dover soggiacere ai vincoli di condivisione con altri autori e costruisce un trio  che fonde le rispettive peculiarità e le libera per un progetto che vede la band travalicare i generi in modo da non essere etichettata facilmente.  Si procede tra folk-rock, psichedelia, post-rock, per le nove canzoni a cominciare dagli echi Cooderiani dell’intro strumentale omonimo che ci porta dalle parti di Paris Texas, per poi passare a un brano come Perfectly in Tune, un pezzo devastante, chitarristico, di grande impatto emozionale che mischia southern a psichedelia, grande la prova vocale e le sciabolate slide di Mario che possiedono un fascino anni ’70, eccellente la ritmica a supporto, una canzone che dovrebbe stare in tutte le playlist  di fine anno a livello internazionale.

A questo punto si procede, dopo un inizio tanto eclatante, alla scoperta degli altri lunghi sei brani nella convinzione che non potrà che portare altre piacevoli sorprese, e così sarà. L’indolenza dei sei minuti e trenta della sognante Pictures Are Going Wild, cullano e si vorrebbe non terminassero mai. La ballata country folk Not on Sunday è un altro brano che vola alto, le morbide spire dello strumentale Seashore, il tocco magico della National Triolian,  ci portano in mondi musicali che stanno tra gli Appalachi e il Canada di Cockburn.  

Ma altri atout si celano nel mazzo di carte distribuite da  Pitchtorch e ve li lasciamo scoprire, auspicandoci che la curiosità vi spinga a dare una chance a questo che si presenta come  uno dei lavori migliori di un, complessivamente ricco, 2019. Se la programmazione dei locali e delle rassegne di qualità sarà accorta, siamo certi che nei  live che ne potrebbero conseguire, la band darà filo da torcere ai più accreditati gruppi americani. Strepitosi, benvenuti Pitchtorch!

Da segnalare il bel video realizzato, sul brano Pictures Are Going Wild, dalla regista  Erika Errante interpretato da  Cecilia Toni

https://www.youtube.com/watch?v=GTbAjMw6ZD0

 

Track List

  • Pitchtorch
  • Perfectly in Tune
  • Pictures Are Going Wild
  • Dear Old Seagull
  • Not on Sunday
  • Seashore
  • Between You and Me
  • Actually is Fading

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