Piernicola Pedicini Radio Sud globale
2023 - Autoprodotto
L’album si apre con una melodia ritmata, una canzone contro la guerra: Famme restà è il racconto di un giovane costretto a fuggire dal proprio luogo d’origine e a lasciare la ragazza di cui è innamorato, ma a cui non si è mai dichiarato. Di terre lasciate e abbandonate parla la seconda canzone, Andai a lu mari: questa volta la critica è alla globalizzazione che porta allo spopolamento di alcune terre, come la Sardegna. Il testo riprende alcuni detti sardi e li unisce in unico canto di dolore.
La critica alla guerra, e a chi la muove, ritorna in Todo perdido. Il brano si compone dell’unione tra lo spagnolo, che dà voce ai giovani costretti a combattere, e il francese, che rappresenta i due mondi dietro alle guerre, chi le decide e chi le subisce. L’ibridazione linguistica si mantiene viva in Fly Away, in cui si racconta un doppio viaggio compiuto dai giovani: nelle strofe in napoletano, i giovani partono da Sud a Nord per cercare lavoro e fortuna; in quelle in inglese, i giovani ritornano al Sud dopo aver vissuto lo sfruttamento, le paghe da fame e la miseria vissuta sulla propria pelle.
L’inglese è la lingua portante di The Crown, che critica ferocemente le politiche coloniali dell’Inghilterra e dei Paesi occidentali, dove emerge la resa di quei Paesi che vennero colonizzati dall’Occidente (richiami all’attuale questione isarelo-palestinese). Una tromba, che rimanda a sonorità mediorientali, accompagna con forza il testo. Il viaggio storico, in questa occasione incentrato sui flussi migratori, continua in Parto per l’America: qui avviene la contrapposizione tra i flussi migratori, che coinvolgevano gli italiani col distacco dal luogo d’origine, rappresentati dal cantato in dialetto napoletano, e quelli che vedono coinvolte oggi le persone provenienti dall’Africa, che subiscono varie forme di razzismo nella terra in cui sono accolte, rappresentate dai ritornelli in inglese.
Arrivano due canzoni in cui italiano e francese si incontrano per dare luce a due spaccati della realtà, La liberté e Il vento. La prima, che riprende i motti della Rivoluzione Francese e che ha Julian Assange come voce narrante nelle prime battute, parla di come il continuo calpestare, da parte del potere, di libertà di pensiero e diritti civili stia riportando il mondo alle dittature del ‘900. La seconda, in cui le sonorità arricchiscono con forza le parole, racconta il ruolo della donna a livello familiare, sociale e sul lavoro (col divario di genere). In italiano viene raccontato come il genere maschile non veda di buon occhio l’emancipazione della donna, mentre in francese è il genere femminile a parlare delle proprie ragioni e a lanciare un ultimatum: è giunto ora il tempo di emanciparsi e così sarà per sempre.
Giunge poi un brano molto intimo, Parfois la vie, in cui si esamina il rapporto tra l’ultraterreno, in dialetto napoletano, e il fato, in francese. È una riflessione sulla fede e sulla vita, soprattutto quando le difficoltà sembrano essere perenni e le cose non cambiano. Chiude l’opera I’m Waiting for My Love, un brano in cui la musica mediterranea si compone di brevi accenni al blues. Il testo, cantato in napoletano nei versi e in inglese nel ritornello, racconta di una donna che subisce violenza sul luogo di lavoro dal figlio del padrone ed è da lui ricattata, perché, se dovesse raccontare quello che lui le fa, lei perderebbe il lavoro e la sua famiglia si ritroverebbe in condizioni di povertà ancora più estrema.
Radio Sud globale è un album che pone la realtà a confronto con eventi storici passati e con l’intento di mettere a nudo le ipocrisie dell’essere umano di oggi, scandagliando i tempi e ponendo in risalto ciò che è cambiato e ciò che purtroppo fa fatica a cambiare, usando la musica come strumento per evidenziare questi spaccati di realtà e fondendo nella musica di protesta più anime, dal cantautorato ai suoni più tradizionali.