Pier Adduce Dove vola la cicogna
2024 - La Chute Dischi/Audioglobe
La cicogna è da sempre simbolo di fertilità, di creatività, ma anche di volo sopra le brutture della terra; il suo nido è vicino al cielo, il suo becco può portare la nuova vita, ma anche pungere, se essa viene attaccata. Così è il cantautore brianzolo, che comprime in nove tracce la sua visione del mondo e della realtà in cui ci si trova a vivere.
Non si pensi però che il disco sia uno dei soliti lavori autoreferenziali, sentimentali e ripetitivi, tipici di certa produzione indie, che strizza l'occhio all'it-pop; Adduce è troppo consapevole per svendere la propria ispirazione in cambio di qualche streaming in più. Se ascoltiamo l'essenziale Candy Blues, ad esempio, scopriamo un Rino Gaetano rivisitato, tra glockenspiel e campionature, rime insistite e un'intonazione quasi sarcastica, che colpisce.
A questo contribuiscono molti fattori, oltre all'indiscutibile talento del musicista, il cui canto si può avvicinare allo stile La Chute Dischi, Massimiliano Larocca in primis: la produzione artistica di Luca Olivieri (che troviamo anche al pianoforte, synth, Fender Rhodes, wurlitzer, mellotron, glockenspiel, celesta e programmazioni) e il gruppo, che rende concreto, quasi materico, il suono: Lorenzo Corti (basso, chitarre, effettistica), Antonio Marinelli (chitarre), Fabrizio Carriero (batteria) e Massimiliano Gallo (viola).
Che Adduce abbia ascoltato molto gruppi come Depeche Mode o New Order è evidente, ad esempio in Venere e il lungomare, ma altrettanto chiara è la cifra stilistica originale con cui queste ispirazioni vengono rielaborate; ne La cicogna, infatti, il testo è talmente inserito nell'impasto sonoro da rendere ancora più chiara la comprensione, mentre di grande impatto è Pazienza Paz, brano anti estivo, dedicato ad Andrea Pazienza, feroce descrizione di un'Italia indifferente: "Tra Bologna e Pescara, San Severo e l’amore / Un intero paese si crogiola al sole / Bugiardo e severo, feroce e ciarliero / Prova a dimenticare il suo agosto più nero / E nei tuoi sogni di carta / Si dispera e commuove".
E se, in Loro, le tastiere avant garde e il ritmo incessante producono un effetto claustrofobico, simile a Gli Uccelli di Hitchcock, il testo rende esplicito il significato della metafora: da una parte loro, che sono tanti, mentre tu resti solo; eppure loro non sanno fare canzoni come Pier Adduce. Da ascoltare, per non sentirci più soli.