Peter Rowan Texican Badman
2017 - Appaloosa / IRD
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Già ai tempi dell’high school, insieme ai suoi Cupids, inizia a suonare un mix di rockabilly e tex mex ma con un orecchio sempre rivolto ai club di Cambridge, dove in quegli anni si suonava parecchio folk e blues. Proprio qui il giovane Rowan scoprirà il bluegrass; dall'appassionarsi al suonarlo (bene) per lui il passo fu veramente breve, infatti, il nostro inizia quasi subito a esibirsi in compagnia di Bill Keith, Jim Rooney e Tex Logan.
Il salto di carriera arriva un bel giorno in cui passa da quelle parti nientemeno che Bill Monroe che, lo scritturerà, insieme all'amico Keith, per entrare a far parte dei Blue Grass Boys (lo troviamo infatti nell'album Bluegrass Time). “[...] One thing I started to like about the Monroe style was that there was a lot more blues in it than other styles of bluegrass […]”... e queste sono le origini che ci fanno capire che personaggio ci troviamo davanti (vi consiglio di continuare con l’approfondimento).
Veniamo ora all'oggetto della recensione: Texican Badman. L’album è uscito la prima volta in Italia nel lontano 1980 grazie all'etichetta milanese Appaloosa (da un’idea di Franco Ratti, fondatore e anima dell’I.R.D. - International Record Distribution). Quest'album nasce come una sorta di raccolta di materiale inedito registrato in parte nel 1974 presso The Record Plant di Sausalito (California) e in parte live nel 1979 presso l'Armadillo World Headquarters di Austin (Texas).
L’odierna ristampa, così come la prima stampa, è composta da quattro brani a firma Rowan (Sweet Melinda, While The Ocean Roars, Awake My Love e On The Blue Horizon) che rientrano nelle registrazioni del 1974, mentre nelle registrazioni del 1979 troviamo quattro brani a firma del cantautore texano Terry Allen (Four Corners, A Vacant Sea, Texican Badman e What Of Alicia) più I Can't Help It di Hank Williams e Squeeze Box Man di Esteban Jordan.
Alle registrazioni ha preso parte un cast decisamente stellare: Jerry Garcia (chitarra elettrica e pedal steel) e Bill Kreutzmann (batteria) dei Grateful Dead, il “signor mandolino” David Grisman, il cuore pulsante delle sonorità tex-mex formato da: Flaco Jimenez (fisarmonica), Hugo Gonzalez (bajo sexto) e Isaac Garcia (batteria), Chris e Lorin Rowan (fratelli di Peter) alle armonie vocali, John Kahn e Roger Mason (basso) e infine Jimmy Fuller (pedal steel).
L'album parte subito alla grande: Sweet Melinda con il tipico Grateful Dead sound dettato dalla magica chitarra di Jerry Garcia su testo di Peter Rowan, seguono due delle quattro composizioni a firma di Terry Allen: Four Corners e Vacant Sea che ci trascinano nel Texas sound. Country di alto livello con un classico, rivisitato per l’occasione, del mito Hank Williams: I Can't Help It (If I'm Still In Love You) impreziosito dalla fisarmonica di Jimenez; un altro momento intenso dell’album è sicuramente la strumentale Squeeze Box Man.
E’ il momento di tornare a Terry Allen con le restanti due composizioni: Texican Badman e What Of Alicia (splendida interpretazione per sola voce e chitarra); seguono gli ultimi tre brani registrati in studio: While The Ocean Roars, nuovamente echi di Dead in Awake My Love e On The Blue Horizon.
Unica nota dolente di questo progetto è il booklet a corredo del cd composto da due smilze paginette che riportano lo stretto necessario. Si poteva fare di più !
Una (preziosa) ristampa questa pregna di sonorità country e tex mex in cui i nostri hanno dato una gran prova di cantautorato di spessore. Un disco che non può e non deve mancare in una discoteca degna di questo nome.