Paula Morelenbaum è un’artista di Rio de Janeiro, moglie del celebre Jacques e cantante che ha collaborato con gente come Jobim e Sakamoto per una proposta della musica brasiliana a cavallo tra tradizione e modernità pop.
Questo ´Telecoteco´, parola onomatopeica che evoca un certo ritmo percussivo tipico della Bossa, venne registrato nel 2007-08 ma solo adesso esce in Europa.
I brani proposti sono composizioni di vari artisti brasiliani che datano dalla fine degli anni ’30 agli anni ’60; Paula li riprende e, senza stravolgerne lo spirito base, li adatta al gusto odierno con leggera raffinatezza.
La chiave del CD è la Bossa Nova intesa come versione più elaborata, europeizzante e minimale del Samba tradizionale; il tutto in un eccellente equilibrio tra storia e cronaca, tra origini e sviluppo di un genere di successo a livello internazionale.
´Manha de Carnaval´ è delicatissima nelle dinamiche e nelle armonie, cesellata con un finale che accetta anche un piccolo cenno di jazz alla tromba; più vicina alla samba è ´Nao Me Diga Adeus´, con un ritmo più marcato e con un incipit al violoncello di Jacques Morelenbaum che lascia un’impronta anche nell’arrangiamento per ensemble allargato.
Eclettismo e dinamica emergono nelle fusioni con venatura tangata di ´O Samba e O Tango´ e, anche se più evanescente, di ´Ternura Antiga´.
L’operazione coinvolge anche momenti di pop di classe come ´Love Is Here To Stay´ di Gershwin, in cui la Tin Pan Alley si dissolve nelle cesellature armoniche e ritmiche carioca.
La voce di Paula è delicata e morbida così come la regola del genere prescrive ma, pur nella limitatezza delle escursioni, riesce a modulare le sfumature e a tingere di acquarello tutti i brani. Le chitarre suonano come da regole di base, con accordi aperti e leggermente alterati, mentre i ritmi sono generalmente battuti sul legno più che sulle pelli dei tamburi, con quel controtempo tipico della Bossa di Jobim; ´Ilusao A Toa´ ne è un buon esempio.
L’uso dell’elettronica è praticato in più di un momento come strumento melodico aggiunto o come fonte di delicati echi e riverberi, coerenti con lo spirito della musica proposta.
Un lavoro che riesce a far rivivere e gustare un genere senza ricorrere alla filologia.
Vittorio Formenti