Paolo Ercoli Why Not
2021 - Appaloosa Records (Distr. IRD)
Uno dei rarissimi musicisti italiani a suonare la chitarra resofonica squareneck (da oltre 30 anni) più conosciuta come dobro ed è anche uno dei più richiesti session-man del cantautorato italiano oltre che del circuito songwriters d’Europa e d’oltreoceano. Paolo in questi ultimi anni ha suonato, collaborato o accompagnato decine e decine di musicisti ed artisti americani (e qualche inglese o irlandese) quali Bocephus King, Kevin Welch, Jono Manson, Richard Lindgren, Radoslav Lorkovic, Betty Soo, James Maddock, Annie Keating, Scarlet Rivera, Tim Grimm, Matt Harlan, The Orphan Brigade, Doug Seegers, Jason Eady, Malcolm Holcombe, Jaime Michaels, Tom Chacon, per nominarne soltanto alcuni.
Paolo Ercoli suona e si esibisce anche alla chitarra acustica, al canto, al mandolino e alla pedal steel guitar. Con la sua ex Bluegrass Band con Marco Ferretti, gli 0039, aveva già all’attivo un CD Dial 0039 del 2012 che comprende tra l’altro 5 pezzi di sua composizione. Why Not è ad ogni modo e senza alcun dubbio il suo primo disco solista. Un lavoro pregevole concepito, scritto, suonato e organizzato nel corso degli ultimi 3 anni. Why Not è il definitivo trampolino di lancio di Paolo Ercoli che con questa esperienza, fatica, vuole evidenziare il meraviglioso suono che così bene si adatta a molti altri, e ai diversi stili in cui il dobro è fondamentale o parte integrante di vari generi e sottogeneri. 19 brani tra cui alcuni piccoli intervalli, degli interludi che riconciliano e legano i pezzi uno all’altro.
L’album è assai variegato, non monocorde e con vari stili, cadenze, ritmi, suoni, sonorità e strade percorse. Blues Life da lui composta è puro blues con Max De Bernardi voce e chitarra, Luke Bulla al violino e Dario Polerani al contrabbasso. L’iniziale Why Not che dà il titolo al disco è una gradita sorpresa funky-fusion con Paolo alla chitarra Resonator, Joe K. Walsh al mandolino e mandola e la sezione ritmica con Rino Garzia al basso e Gino Carravieri alla batteria. Cheatin’ Kind, una sua composizione già incisa in precedenza con i 0039, qui con Veronica Sbergia al canto e washboard e la stessa Panhandle Rag di Leon McAuliffe chitarrista e suonatore di pedal steel membro della leggendaria band di Bob Wills e dei suoi Texas Playboys durante gli anni '30 sono puro swing o per meglio dire western-swing. Il bluegrass è evidente in canzoni come Hall The Best di Andy Hall e Wrong Side Of The Ocean con Martino Coppo (mandolino e voce solista) dal 1981 nei Red Wine, Silvio Ferretti (banjo) e Marco Ferretti (chitarra), ovvedro padre e figlio dei Red Wine!
Non manca la classica musica country con una ballata come The Ballad Of Tommy Dixon con Jimmy Ragazzon all’armonica, Scarlet Rivera al violino, Chris Jones al canto e Luca Bartolini alla chitarra. Spettacolare la versione jazz di Nardis di Miles Davis del 1958 con l’illustre genialità del celeberrimo Jerry Douglas alla chitarra Resonator o chitarra resofonica, un tipo di chitarra inventato negli Stati Uniti d'America alla fine degli anni venti, da John Dopyera, emigrante slovacco (dobro, acronimo di DOpyera BROthers ossia i fratelli Dopyera da cui il nome).
Talk To The Ages è musica meditativa, meditation, relaxing music con Paolo Ercoli alla Weissenborn guitar Tanpura e Billy Cardine alla Chaturangui slide guitar. Midnight On The Water è un brano tradizionale e del violinista texano Benny Thomasson con Paolo Ercoli alla Resonator Guitar, Simona Colonna al violoncello e Davide Facchini alla chitarra.Chiude Someday We Will uscita dalla penna e dalle corde di Paolo Ercoli e dal piglio decisamente rock con al canto Jono Manson, Jaime Michaels, Malcolm Holcombe, The Orphan Brigade, Radoslav Lorkovic e molti altri.
14 canzoni di cui sette composizioni originali di Paolo Ercoli che in Why Not ha coinvolto oltre agli Orphan Brigade, 32 strumentisti stranieri di cui sei dobroisti internazionali e 24 musicisti italiani. Un album di rara bellezza, con numerosi virtuosismi e motivi di musica tradizionale, bluegrass, country, swing, blues, folk-rock suonati divinamente da musicisti eccelsi, con tanto savoir faire, gusto, estro e qualità.