Paolo Antonelli Moka Blues
2024 - Cielazzurro Music
L’opera si apre con un simbolo di quell’epoca, di un artista della fuga, ovvero Houdini: è un ricordo di alcuni elementi socioculturali del ‘900, che si legano alla figura dell’illusionista su uno sfondo musicale che vede accenni al blues e con la chitarra predominante. Il disco verte su tematiche esistenziali, come anticipa Dejavu, in cui archi e bossa nova si fondono per dare voce alla crudeltà dell’abitudine, che porta alla monotonia di giornate sempre simili tra loro.
Dall’abitudine al cambiamento, descritto dall’autunno che diviene metafora del cambiamento stesso, ma che fa vivere con nostalgia ciò che è passato o che sta passando: nasce così, con un canto, che unisce francese e italiano, all’unisono tra Antonelli e Francesca Scarfò, Foglia a foglia. L’introspezione riappare in Mettiti un paesaggio addosso, divenendo un elogio all'interiorità e a quanto sia complesso descrivere i pensieri più intimi e profondi, non potendo essere indossati e mostrati a chiunque.
Il richiamo al passaggio del tempo ritorna in Mi appartiene: una contrapposizione tra antico e moderno, in cui, su sonorità tendenti alla milonga, si evidenzia la nostalgia del passato vista con gli occhi dell’Italia, che ricorda i propri poeti e naviganti che hanno gettato le radici per ciò che si è oggi. Il viaggio nel tempo continua, con il racconto di una storia d’amore in Animalier: il cuscino animalier è simbolo dell’evoluzione nel tempo di una relazione romantica e del legame tra i due protagonisti della vicenda, che mutano nel relazionarsi tra loro, come il tempo stesso.
La bossa nova si nota in Cartolina, dove anche testualmente Antonelli riprende un argomento che riguarda la persona, ovvero l’importanza di staccare e di godersi quei giorni in cui si è lontani dalla propria realtà e si è in vacanza. La bossa nova prosegue, con richiami al jazz, in Stupido: un elogio all’incoscienza e al voler, a volte, correre dei rischi, superando sempre le difficoltà e ottenendo la grazia di chi soffre per azioni dovute alla “stupidità”. Il disco si chiude con un intreccio tra archi di tradizione classica e la milonga, Fidelina Orchestral Suite: un racconto dolceamaro della vita di una donna, tale Fidelina, che viene sia amata sia rimpianta dal narratore del brano.
Moka Blues di Paolo Antonelli è un disco rétro, che richiama, sia nelle sonorità sia negli argomenti dei brani, ciò che fu socialmente e culturalmente il ‘900. L’autore ne fa una descrizione nostalgica e romantica, ricordando quanto comunque sia parte di noi.