Ilè<small></small>
World • World

Omar Sosa Quarteto Afrocubano Ilè

2015 - World Village / IRD

02/03/2015 di Andrea Carianni

#Omar Sosa Quarteto Afrocubano#World#World #Jazz #Afrobeat #Etnica

Personificazione vivente di una globalizzazione "buona", di una visione artistica che trascende ogni confine musicale, storico e geografico, il pianista e compositore Omar Sosa rappresenta forse più di ogni altro la world music nella sua accezione più ampia.

Classe 1965, di formazione didattica jazz, nel 1993 Sosa lascia Cuba, la sua terra natale, facendosi viaggiatore instancabile e sensibile interprete di tradizioni musicali lontanissime, alcune apparentemente inconciliabili, che trovano però nei suoi dischi i luoghi perfetti da abitare, in una pacifica e benefica coesistenza di passato, presente e futuro. Affiancato da Ernesto Simpson (batteria, percussioni), Childo Tomas (basso) e Leandro Saint-Hill (sax, flauto), Sosa non delude le aspettative e, con Ilè, continua stupire.

La prima traccia del disco, A Love Lost, sembra ripercorrere le storiche tappe della black music, rappresentando inoltre la sintesi perfetta dell'approccio del cubano alla musica e alla scrittura. Mentre echi di trombe tessono trame rarefatte che sembrano provenire dalla Polonia di Tomasz Stańko, cori evocativi dal chiaro marchio world aprono la strada ad un cantato hip-hop cosparso di venature soul, il tutto confezionato secondo la tradizione jazz più elegante e sensuale. E' una musica sinuosa, che ti avvolge calda; finestra privilegiata sul mondo che si fa caleidoscopio di colori e sapori.

Ogni mio brano è un piccolo viaggio”, afferma lo stesso Sosa. Ed è così che, senza muoverci di un metro, in Mentiras Enemigas ci troviamo seduti in un fumoso bar cubano per assistere ad un meraviglioso ballo tra fusion e tradizione sudamericana, rhodes e percussioni afro. Radici africane e raggae filtrate dalla sensibilità del jazz, invece, fanno bella mostra in Old Afro A Baba, splendido ponte che collega l'Africa tribale ad una modernità non più inafferrabile e liquida, ma ancora saldata ai simboli di un passato irrinunciabile.  Più tipicamente jazz è la ballad 4U: una bellezza sussurrata e disarmante, marchio di fabbrica di un Sosa che non ha bisogno di alzare i toni o di infarcire di note le sue canzoni per farle arrivare puntualmente a destinazione.

Tutto è mutevole in Ilè, splendido flusso di paesaggi sonori. Questo perché Sosa, facendosi portavoce di una cultura musicale millenaria, non cade nell'errore di giustapporre forme musicali differenti in una sorta di meccanico collage, ma riesce, piuttosto, a fondere in un un'unica soluzione ingredienti complementari di cui è possibile l'individuazione e, allo stesso tempo, ne è impensabile la separazione.   Ed è così che samba ed elettronica si incontrano (Conga), che jazz e hip-hop convivono, che le più profonde e sincere radici afro-cubane riescono a stringere il mondo intero in un unico grande abbraccio.

 

Track List

  • A Love Lost
  • Momento I
  • 4U
  • Mentiras Enemigas
  • Momento II
  • Di Vuelta
  • Old Afro A Baga
  • Dame La Luz
  • Momento III
  • La Tarde
  • Mi Conga
  • A Love Lost Reprise