La Fretta e la Pazienza<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Olden La Fretta e la Pazienza

2024 - VREC Musical Label

18/10/2024 di Laura Bianchi

#Olden#Italiana#Canzone d`autore

Sedetevi comodi, una sera, e preparatevi a un viaggio sulle note di un pianoforte: è uscito La Fretta e la Pazienza, l'ultimo, splendido lavoro di Olden (senza acca, ovviamente), il cantautore di stanza a Barcellona, ma nato a Perugia, che confeziona per noi un lavoro politico nel senso alto e artistico del termine, fin dal titolo. Questo mette in dialogo due attitudini antitetiche, che però possono accordarsi, nel momento in cui l'urgenza di esprimere una nuova via per vivere cede il posto alla pazienza nel realizzare canzoni dense, accuratamente cesellate, con la cura artigianale di chi sente un diverso passo del tempo, in alternativa ai ritmi impellenti e spesso insulsi del nostro quotidiano.

Registrato in una casa in campagna, insieme a Ulrich Sandner (chitarrista, musicista, cantautore, agitatore culturale, che qui suona l'acustica e l'elettrica), là dove non hanno spazio gli obblighi vuoti di senso del vivere urbano, il disco distilla gocce di quieta energia, di classe antica, eppure contemporanea, e il cantautore propone temi universali, dal rapporto a due (da segnalare il perfetto equilibrio in Fìdati di me, dal crescendo vocale in sintonia con una linea di violoncello della bravissima Simona Colonna, mentre chitarra e pianoforte sottolineano il pathos di versi come "sei tu l'improvviso che non mi aspettavo"), alla riflessione sull'esistenza e sull'attualità ("Se solo sapessi che brutte canzoni ascolta oggi la gente... poi ho aperto gli occhi e già non c’eri più"), come in Ho sognato Jannacci, una lettera aperta al grande maestro, ispirata da un'intervista in cui egli rifletteva sulla scomparsa dell'amico Gaber, con una conclusione straziante e dolcissima, in accordo con la chitarra che l'accompagna. 

Ha del miracoloso anche l'armonia della traccia che dà il titolo all'album, che vede la partecipazione di Paolo Benvegnù, fresco vincitore della Targa Tenco 2024, che canta con lui versi indimenticabili: "Avrei dovuto dirti che la gioia ha il tuo sapore, ma i tuoi silenzi addormentati erano lividi che se li sfiori fanno male", in un dialogo intenso, vocale e strumentale. Il ritmo tanguero di Libellule, vibrante di corde (Colonna e Sandner sugli scudi), fa da sostegno a una metrica imperniata sulle sdrucciole, in una ricerca di leggerezza ben bilanciata: "Ritorneremo nuvole, leggere ali di libellule Come un concetto inafferrabile un’ipotesi impossibile...". Da incorniciare è poi la conclusiva La natura leggera delle cose, piano e voce, in cui si percepisce l'atmosfera di un concerto dal vivo, come se Olden improvvisasse davanti a noi, mostrandoci come nascono le sue canzoni: dal cuore, posato sulla tastiera, e dallo spirito, che prende forma di parole: "E anche se adesso il tempo ci volta le spalle e la schiena, dopotutto io dico che ne è valsa la pena".

Il concerto è, con assoluta certezza, la dimensione ottimale per gustare il viaggio proposto dall'artista; attendiamo quindi con ansia le date live.

Track List

  • Cinema
  • Fidati di me
  • Libellule
  • La Fretta e la Pazienza (feat. Paolo Benvegnu`)
  • Gioia negli occhi
  • Ho sognato Jannacci
  • Il cuore sbaglia sempre
  • Improvvisamente, un giorno
  • La natura leggera delle cose

Articoli Collegati

Olden

Special 09/07/2024

Recensione di Ambrosia J. S. Imbornone

Olden

Questi anni. Dieci brani inediti di Gianni Siviero

Recensione di Barbara Bottoli

Olden

Cuore nero

Recensione di Barbara Bottoli

Olden

Special 09/05/2021

Recensione di Ambrosia J. S. Imbornone

Olden

Prima che sia tardi

Recensione di Barbara Bottoli

Olden

Special 16/01/2020

Recensione di Giuseppe Verrini

Olden

Ci hanno fregato tutto

Recensione di Giuseppe Verrini