Fantasia for 4 Hands and 1 Mouse <small></small>
Derive • Suoni

NoLogicDuo Fantasia for 4 Hands and 1 Mouse

2011 - Silta

16/06/2011 di Paolo Ronchetti

#NoLogicDuo#Derive#Suoni

Ci sono album che ti capitano tra le mani senza che tu li scelga, che ti ritrovi a sentire anche con diffidenza e questo è un CD che appartiene a questa categoria a pieno titolo.

Ho grande rispetto per chi si sforza di leggere la musica scritta in modo diverso, per chi si avvicina al “repertorio” in modo coraggioso ed innovativo. Ma ho anche il terrore di trovarmi davanti ad una semplificazione e una banalizzazione così come ad una eccessiva intellettualizzazione. Questa riproposizione per piano, oggetti ed elettronica della Fantasia in Do minore KV 475 per pianoforte di W.A. Mozart aveva quindi tutte le caratteristiche per incuriosirmi e, allo stesso tempo, spaventarmi. Angelo Conto e Igor Sciavolino, il NoLogicDuo, partono da una ricerca all’interno del brano mozartiano che diventa pretesto, a volte forse lontano ma, purtroppo, più spesso troppo vicino, per un’esplorazione delle capacità improvvisative all’interno di un contesto che aiuti a mantenere i piedi ben ancorati a terra. Mozart sarebbe solo un pretesto, neanche citato in copertina, per permettere ai due di muoversi con più libertà. Ad aprire e chiudere il CD due improvvisazioni più libere in cui il gioco si fa più libero e forse scontato, anche se comunque interessante.

La cosa interessante è avere avuto in alcuni punti il coraggio di ripudiare la nobiltà dell’origine ispirativa giocandoci sino a dimenticarla. Dove il pianoforte di Conto si avvicina all’impianto originale del brano, come ad esempio nella parte che precede il finale dell’adagio, il tutto diventa meno interessante (anche se in questo caso il tutto è nobilitato da un finale che è tra le cose più interessanti di questi 44 minuti di espansione dell’album). L’ironia dell’Allegro con radio a commento, pur efficace e piacevole, è forse cosa troppo già sentita e la citazione dei Radiohead nell’Andantino verrebbe da sperare consapevole.

Tra le cose interessanti, a mio avviso, l’ultimo splendido minuto del Più Allegro in cui sembra di catapultare la serietà cameristica del duo in un universo di distorte e selvagge Congotronics che non avrebbe sfigurato nella raccolta Tradi-Mods Vs Rockers.
Il dubbio di questa operazione, alla fine, non è comunque nel suo ascolto ma nella risposta alla domanda: a cosa è servito? Poteva andare bene qualsiasi altro brano o questo brano, al di la del fatto che piaceva ai due autori, rappresenta o ha qualcosa al suo interno che ne rendeva necessaria la scelta?  

L’ascolto del vostro recensore non da risposte a questa domanda. A volte verrebbe da lasciar perdere davanti al già sentito, verrebbe da chiedere più coraggio ma alla fine viene comunque da premiare la dose di rischio preso. Si meglio rischiare, anche se forse si poteva rischiare un pizzico in più.

Track List

  • Prologue
  • Adagio
  • Allegro
  • Andantino
  • Più Allegro
  • Tempo I
  • Epilogue