Needtobrathe The Reckoning
2012 - Atlantic
Ascoltando il cd si capisce la ragione del loro successo principalmente nel pubblico giovanile, melodie intriganti, cori luminosi, qualche influenza di sound “americana” con punte di banjo qua e là ma soprattutto una voce quasi soul del cantante Bear Rineheart che non può lasciarti indifferente.
Si comincia con Oohs and Ahhs con un bel interludio acustico, cambi di ritmo improvvisi ed una voce epica che potrebbe funzionare anche come colonna sonora di alcune scene adrenaliniche in un classico film d’azione, si prosegue col rock and roll di Drive all night dominata da una forte armonia vocale che ricorda il miglior Adam Duritz dei Counting Crowes, gruppo col quale si notano delle forti analogie, per arrivare al pezzo probabilmente più importante A place only you can go introspettiva, lenta, dalle influenze celtiche piuttosto evidenti e delle cornamuse in primo piano.
Il disco non perde mai di intensità, The Reckoning è bella con un grande assolo di pianoforte, Able ha una chitarra roots in evidenza con un duetto dei due fratelli Rineheart che fanno il verso ai Black Crowes, Wanted man sembra uscita dalla chitarra di The Edge e ha un finale che si adatta perfettamente ad un concerto dal vivo.
Proprio la dimensione live sembra la base della loro musica che nonostante un sound non proprio immediato, si adatta perfettamente alle notevoli qualità vocali di Bear quasi lasciando in secondo piano la base musicale che sta sotto. I testi, spesso a sfondo religioso con riferimenti biblici, fanno il resto.
Un appunto che si può fare è la mancanza di variazioni sul tema, la band possiede uno spettro musicale abbastanza ampio ma è comunque qualcosa di già sentito che, se ripetuto su 14 pezzi, forse rende il lavoro vitale sì ma troppo ripetitivo.