Io griderei al miracolo. Un album, il primo, quando quasi si è vicini ai settant’anni. E non un album qualsiasi. Un disco di Soul con la S maiuscola. Un Soul carico di passione, che fa della voce l’elemento basilare, che coinvolge e – perché no – commuove grazie alla sua straordinaria bellezza.
Naomi Shelton ci riesce eccome. Con le sue Gospel Queens, il trio vocale composto da Edna Johnson, Lisa Poindexter e Judy Bennet, incide per la Daptone Records di Brooklyn What Have You Done, My Brother?. Che, oltre ad essere una piacevolissima sorpresa, è – senza tanti giri di parole – un disco straordinario per gli amanti del genere Soul-Gospel-R’n’b’, ma un ottimo ascolto anche per chi non è tanto abituato a questo genere musicale.
Un disco che con personalità riesce a offrire la faccia pura e sincera del vecchio buon soul made in USA. Che fa sorridere e mette di buonumore, grazie alla carica vibrante della voce della Shelton.
Le dodici tracce del disco sono un continuo omaggio al passato, un solido e schietto soul di base, in puro stile black, che però si arricchisce di una forza innata, pescando a piene mani dal gospel e non dimenticando le roots più autentiche del blues.
Le tre canzoni che aprono il disco – "What is this", "What more I can do?", "I’ll take the Long Road" – sono da pelle d’oca. Una folgorazione. Ma anche dopo, che musica! Non ci si annoia mai, davvero. Una voce fresca e struggente, capace di incredibili virtuosismi e accompagnata da un trio straordinario. Troppi elogi? Provate ad ascoltare, vi accorgerete che è impossibile non lasciarsi trascinare dalla calda anima soul di questo disco.
Un unico filo rosso che lega tutte le canzoni – notevoli anche "Trouble in the way", "By your side" e la chiusura con "A Change Is Gonna Come", del grande Sam Cooke.
Un disco solare ed entusiasmante, che appena finito viene immediatamente di nuovo voglia di ascoltare, per sorridere di nuovo e perdersi nelle note cariche di gioia e nella voce magica di Naomi.
Nonostante la polvere con questo disco ci si emoziona per davvero. E, di questi tempi, davvero non capita spesso.