Nana Bang! In a Nutshell
2014 - GuruBanana Rec
I Nana Bang! riescono a concentrare in dieci tracce e circa trenta minuti, un mix di sonorità pop, folk, garage, non facile da etichettare, e ci piace, il tutto rigorosamente lo-fi, elemento che ormai sembra caratterizzare il suono del duo bresciano; e appare la scelta migliore, tanto che il disco suona molto naturale, quasi come fosse nato nel momento stesso in cui è stato registrato.
I Nana Bang! non si preoccupano molto della pulizia del suono (anche se rispetto all'ep Space Is a Cake c'è una maggior cura negli arrangiamenti) e creano un prodotto che sembra fatto in casa e che da quel fascino in più.
In a Nutshell, racconta in maniera sghemba, satirica e fantasiosa, il mondo visto dall'oblò dei Nana Bang. Un mondo che fa tornare in mente quelli di marmellata di Strawberry Fields Forever o la vita all’interno di un sottomarino di Yellow Submarine; più in generale una certa psichedelica, se vogliamo commerciale, dai contenuti leggeri e adatta ad un pubblico ampio.
La sensazione di stralunato scorre per tutto il disco, fin dai ritmi marziali che accompagnano alcune tracce, passando per brani che sono quasi filastrocche. Si respira freschezza e originalità ascoltando In a Nutshell
Suoni dalle atmosfere variegate, molte volte dai toni vintage, come in Another Boy e When The Night Falls, grazie all'organo di Andrea Rovacchi (Julie’s Haircut)
In particolare tre brani, forse, racchiudono bene il senso del disco: quello d’apertura, Irony Is a dead Zone, un (probabile) tributo a Mike Patton (dal ritmo trascinante), la lisergica Quarantined, e ancora Yesman, dedicata a chi segue ciecamente e subdolamente le scie, senza preoccuparsi di mettere qualcosa di proprio; e poi Sometimes, dai toni riflessivi e smorzati.
Brani molto diversi tra loro prova del fatto che, quando ci sono le ottime idee, non servono tanti artifici.