Prendi la realtà e accartocciala in un pugno. Ma fa attenzione: se per te è la prima volta, beh, forse questo viaggio potrebbe essere un pò troppo impegnativo. Matt Valentine & Erika Elder sono guide all’acido estremo. Troppo presi nel loro mondo per starti accanto la prima volta. Vacci piano e incomincia altrove, a piccole dosi, magari dal principio: fatti un giro nella storia, per la precisione a San Francisco, fine anni ’60. Allena la mente con Grateful Dead, John Fahey, Quicksilver Messenger Service. Dopodiché arriverà il momento tanto atteso e potrai partire verso questa strana avventura, pronto per il tuo trip esclusivo. Escursioni chitarristiche dai Delay chilometrici e voci di spiriti nell’avvolgente Reverb altereranno la tua percezione variando la forma degli oggetti, il peso delle parole, il colore della natura.
Avere una ´visione del tutto´ molto allargata è il principio-base da utilizzare per rimanere illesi da ´Bar Nova´, e ti permetterà di godere appieno delle sue qualità. Il programma di volo è chiaramente in perfetta sintonia con la California Acid Folk di un tempo, ma stai tranquillo, risulta più attuale di quanto tu possa pensare. Non per una questione di modernità di suoni o invenzioni, di originalità o cose del genere, bensì per una questione di linguaggio d’immaginazione, slegato ma, in un certo senso, dipendente dalla lucida realtà di plastica che oggi ci circonda. Lo scenario è disorientante, alienante, deforme, cupo e qualche volta delirante. ´Bar Nova´ è strumentalmente il rifiuto della hit canonica, del progresso capitalista e della superficiale apparenza. Porta disagianti vibrazioni di provincia e non si limita ad essere una fuga dal reale, bensì diviene l’obliterazione dell’oblio interiore causato dalla realtà stessa. Un esperimento di autocoscienza sensitiva per visionari esperti.
Ok, mi sono fatto prendere e sicuramente sto esagerando, ma credo che questo disco vada conosciuto nonostante la sua pesantezza, la sua complessa natura poco accogliente, la sua voglia di sconfinare come solo fino a (oddio) più di quarant’anni fa si poteva fare. Non capita tutti i giorni di scoprire band che fanno questo tipo di musica liberamente. MV & EE non sono un misero riadattamento, un ritaglio di ispirazione del passato incollato con parsimonia alle esigenze di mercato del presente, un arrotondamento, un ´all’incirca´. Loro non hanno influenze psichedeliche o acid-folk. In qualche modo, loro sono la psichedelia e l’acid-folk. E al diavolo l’innovazione!