Fear Makes You Pale<small></small>
Italiana • Rock

Monolith Grows! Fear Makes You Pale

2024 - All Right Riserva Recordz

30/09/2024 di Giada Lottini

#Monolith Grows!#Italiana#Rock

Uscito a fine aprile per All Right Riserva Recordz, Fear Makes You Pale è il terzo LP dei Monolith Grows!, band del Modenese attiva dal 2013, con un buon mood stoner a partire dal nome: il termine "monolith" ci porta a suggestioni di compattezza e durezza che però vengono mitigati dal “grows”, da una crescita, da una trasformazione e da un’evoluzione nei suoni e nell’attitudine.

L’album già dalla copertina si annuncia come oscuro e serrato: una ragazza terrea, degna erede della “stokeriana” Lucy Westenra, è l’incarnazione degli effetti parassitari con cui la paura si impossessa delle persone, omologandole, indebolendole e impedendone lo sviluppo individuale. È la paura, infatti, la protagonista del disco: ogni traccia esplora diversi aspetti con cui questo sentimento ancestrale si manifesta, ne analizza gli effetti e l’assuefazione che genera nella mente umana.

Per questa terza prova, i Monolith Grows! si avvalgono della collaborazione con Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi, Dunk, O.R.K. e un’infinità di progetti) che produce ed aggiunge i suoi tocchi di chitarra in diverse tracce. La sua impronta si avverte già nell’iniziale Fear Makes You Pale, da cui il disco prende nome: Pipitone si presenta impersonando la paura e descrivendone teatralmente gli effetti: unica concessione alla lingua italiana che troveremo in questo lavoro, cantato per il resto in inglese. Del musicista troveremo altre chicche, assoli, cori e uso di suoni non convenzionali come, ad esempio, quello del carillon.

Procedendo, si arriva a Souls, un pezzo ricco di emotività, con chitarre acustiche che ci portano sul terreno della malinconia. Segue Faith’s Lips, in cui appare uno dei tratti distintivi della band, ovvero la capacità di dividere, senza perdere in intensità, le tracce in parti più aperte melodicamente e armonicamente e in parti più grezze ed energiche. La stessa divisione si trova in Breathe, dove si avverte nettamente la distinzione tra strofe e ritornello: un pezzo importante sulla depressione, in cui l’atto del respirare assume molteplici significati e sfumature.
Questo quartetto di pezzi è stato il preludio all’uscita del disco: ognuno è un singolo, ed è stato un antipasto e un indicatore di quello che possiamo trovare nell’intera opera, che si dipana su questa linea suggerendo una resa dal vivo di sicuro impatto.

La voce di Andrea Marzoli è potente ed estesa, di stampo hard rock/grunge: non è un mistero l’influenza che hanno avuto su di lui i Soundgarden, specialmente quelli di Down On The Upside. Il ritmo serrato e compatto di alcuni momenti, i cori e l’oscurità delle atmosfere ricordano vagamente gli Alice In Chains, anche per quel che riguarda la sezione ritmica che è solida e ben calibrata. Ci sono tuttavia, come menzionato, momenti di apertura dove i toni si ammorbidiscono e si evitano loop ipnotici tipici di band come gli Sleep. Per tutta la durata dell’album si mantiene un discreto equilibro tra durata dei pezzi e attenzione ai dettagli che li compongono.

Ci troviamo di fronte a un disco dall’argomento importante, dedicato a chi si è trovato, si trova e si troverà a fare i conti con la paura, emozione primaria utile alla sopravvivenza da un lato, pericolosamente paralizzante dall’altro. Una necessità condivisibile, questa di sviscerare un sentimento che tendiamo a tenere nascosto, con l'invito a sganciarsene, ostacolandone le derive peggiori.

Track List

  • Fear Makes You Pale (feat. Carmelo Pipitone)
  • Souls
  • Faith`s Lips
  • Breathe
  • Dark Earworm
  • Oh` Glowin` Storm
  • Undisclosed Light
  • Grounded and Sane
  • S